Trieste, la libreria di Cavana getta la spugna

Mondadori chiude a fine mese. E il gruppo “Scontrosa grazia” organizza sabato una maratona di poesia
Di Benedetta Moro
Lasorte Trieste 22/03/17 - Via Cavana, libreria Mondadori
Lasorte Trieste 22/03/17 - Via Cavana, libreria Mondadori

Quando una libreria chiude, fa sempre un certo effetto. Alla notizia di solito diverse persone finiscono per guardarsi l’un l’altra con un punto interrogativo sul viso. “Ma com’è possibile? Io leggo sempre”, si chiederebbe qualcuno. Poi le reazioni si moltiplicano, sfociando in critiche di ogni tipo verso internet, e così via. Cose già sentite. E che tornano d’attualità, ridiventano realtà per la libreria Mondadori di Cavana: il 31 marzo chiude. Un sasso a ciel sereno, non un fulmine. Perché piomba nel silenzio più assoluto. Si sono destati coloro che la conoscono bene, il gruppo di poesia “Scontrosa grazia”, che frequentemente si riuniva per offrire una vasta scelta di eventi. Il loro pensiero è una dimostrazione di amore smisurato verso un “salotto” che non potranno più frequentare. Devono dimenticarselo e trovarsi un’altra location. «Abbiamo ospitato autori Mondadori, autori Einaudi, poeti fra i più riconosciuti nel panorama nazionale e poeti emergenti di altissima levatura», scrive infatti il gruppo nell’ultimo invito rivolto a tutta la cittadinanza per sabato 25 marzo alle 18, quando ci sarà una maratona poetica degli autori di Samuele Editore, seguita da una cena dove ognuno potrà portare qualcosa. Ultimo perché qualcosa è andato storto. Ma la titolare della libreria decide di non rilasciare dichiarazioni, conferma solo i fatti: «Sì, chiudiamo».

La questione di fondo però pare essere sempre la stessa. Dopo il negozio di alimentari Sartori e quello di abbigliamento Serli, che ha deciso di abbassare le serrande pochissimo tempo fa, via Cavana perde un altro tassello, «perché si sta svuotando», commenta sempre “Scontrosa grazia”. Anche se «la libreria - aggiunge - ha sofferto in maniera più incisiva perché, a differenza di altri negozi, aveva un’offerta maggiore, quindi un’offerta di questo tipo avrebbe dovuto avere una risposta all’altezza, che non c’è stata. E poi probabilmente Mondadori preferisce mantenere i siti centrali e non in periferia».

Infine ci sono le ragioni che colpiscono il territorio nazionale: la crisi, la preferenza per un mondo web e la gente che non compra più. Anche se, quanto al web, non ci sono tante scuse. «La libreria stava cercando di fare un lavoro - spiega - offrendo cose che online non si trovano. Recessione sì, quindi, ma è anche vero che le persone non vanno più a comprare libri». In tono non polemico “Scontrosa grazia” aggiunge ancora un dettaglio: «Ha appena aperto Eataly. Apre un ristorante e chiude una libreria, è indicativo». Corre voce poi che un altro motivo della chiusura riguardi l’aumento dell’affitto imposto dal proprietario dell'immobile. Rimarranno i ricordi di un progetto di poesia iniziato molto bene, visto il successo che riscuoteva. E resteranno le relazioni nate proprio in quello spazio. «Qui ci siamo conosciuti - scrivono ancora i delusi frequentatori - e abbiamo creato idee, sono nati amori, o amicizie, sempre immersi fra i libri. Perché questa è una libreria. Un luogo dove litigare e fare pace, dove trovare amici e innamorarsi, dove leggere, confrontarsi, produrre idee che viaggiano lontano. In un anno e mezzo di lavoro della “Scontrosa grazia” abbiamo fatto conoscere questa piccola libreria in tutta Italia. Però non è bastato».

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