Trieste, la giunta Fedriga blinda il bonus taglia bollette
TRIESTE Il bonus taglia-bollette, nell’attesa che il centrodestra rimoduli le politiche per la famiglia, funziona anche per i costi 2017. Lo prevede la Carta famiglia, battezzata in era Illy e premessa della delibera condivisa da Riccardo Ricccardi e Alessia Rosolen che, con la previsione di una spesa massima di 6.735.000 euro a coprire le 33.919 domande accolte (33.496 quelle dell’anno precedente), ha definito gli importi del beneficio regionale di riduzione dei costi per la fornitura di energia elettrica.
Si andrà da un minimo di 125 a un massimo di 506 euro, attraverso tre fasce d’intensità secondo il numero di figli e quatto scaglioni legati ai consumi. Con il paletto dei 30mila euro di Isee, la quota minima andrà alle famiglie con un figlio e consumi fino a 600 euro. La cifra si alza a 165 euro con consumi fino a 1.000 euro, a 204 euro fino a 1.500 euro, a 253 euro oltre 1.500,01 euro. Per le famiglie con due figli sono a disposizione 187 euro nel primo scaglione, 247 nel secondo, 306 nel terzo e 380 nel quarto. Per quelle infine con tre o più figli l'importo è di 250, 330, 408 e 506 euro. Le risorse saranno ripartite e trasferite ai Comuni (chiamati a verificare con controlli a campione la veridicità delle dichiarazioni) o agli enti gestori del servizio sociale, che provvederanno a erogare il bonus. «Una forma di sostegno - sottolinea Riccardi – per una delle necessità primarie delle famiglie, anche in considerazione dei costi di un servizio che sotto certi parametri di reddito diventa una voce di spesa rilevante del bilancio familiare».
La giunta interviene poi con atti contabili a confermare risorse già stanziate nel settore dell'abitazione. Su proposta di Graziano Pizzimenti, ci sono 8 milioni, divisi tra 182 comuni, per il sostegno al pagamento degli affitti, inclusi i locatari non abbienti, mentre 5,6 milioni andranno a Mediocredito Fvg per finanziare i mutui prima casa. Si tratta di risorse aggiuntive necessarie a far fronte al maggior numero di richieste giunte nei primi sei mesi del 2018.
Infine, l’esecutivo ha recepito una comunicazione relativa alle criticità dell'istruzione non universitaria, condividendo l'opportunità di trattarle in maniera coordinata e integrata in funzione di un piano regionale di dimensionamento della rete scolastica di programmazione dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2019/20 da approvare entro dicembre. —
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