Trieste, la gara per rifare il “Ferrini” prorogata fino al 30 settembre

La Triestina ha chiesto il rinvio delle offerte causa Covid. Un project financing da 4,4 milioni con quasi un terzo di intervento comunale. Concessione di 26 anni
Lasorte Trieste 14/06/20 - Ponziana, Campo Sportivo Ferrini
Lasorte Trieste 14/06/20 - Ponziana, Campo Sportivo Ferrini

TRIESTE «Ragionevole». Il Comune prende atto della richiesta formulata dallo staff tecnico della Triestina e accoglie la richiesta di proroga per la presentazione delle offerte relative al recupero del campo “Giorgio Ferrini” a Ponziana.

Le buste avrebbero dovuto pervenire lunedì ed essere aperte ieri mattina, ma largo Granatieri ha accettato di procrastinare la scadenza a mercoledì 30 settembre: il giorno dopo, a Dio piacendo, si dovrebbe finalmente sapere chi si accollerà il restyling dell’impianto sportivo, da cinque anni in caduta libera manutentiva.

Finora si è fatta viva solo la Triestina, che ha commissionato un progetto a due fasi, incaricando una robusta équipe tecnico-edile-legale (MetroArea, Hss, studio Longo, Artedil): si è così configurato un project financing a iniziativa privata, che vale complessivamente quasi 4,4 milioni di euro, con un intervento pubblico (Comune) pari a 1,2 milioni. Il valore della concessione, che durerà 26 anni e un mese, è stimato 32,5 milioni.

Ma il progetto della Triestina deve comunque andare in gara. I consulenti della società hanno sottolineato all’attenzione del Comune i problemi legati all’emergenza sanitaria e alla conseguente difficoltà di organizzare il lavoro. Il responsabile unico del procedimento, Enrico Conte, ha recepito la preoccupazione e ha concesso due mesi ulteriori. I consulenti, come si evince dal sito comunale, hanno chiesto lumi in materia di fatturato annuo, di certificazione Iso 9001, di progettazione definitiva.

L’alleato privato di questa operazione deve armare 3,2 milioni di euro. Il progetto bi-fasico, messo a punto dallostudio MetroArea, si articola in un primo intervento, che potrebbe partire all’inizio del prossimo anno, mirato al restauro dell’impianto esistente, dall’erba agli spogliatoi fino all’infermeria.

La “fase 2” è più ambiziosa, in quanto prevede una palazzina da mille metri quadrati , un campo da 7 e uno da 5. L’impianto originario, risalente al 1996 (era Illy) continuerà a essere intitolato al capitano granata degli anni Sessanta-Settanta, la parte nuova sarà dedicata a Mario Biasin, l’imprenditore edile che ha fatto fortuna in Australia e che finanzia la squadra alabardata.

L’idea di Mauro Milanese, amministratore unico della società calcistica, è quella di trasformare le macerie del “Ferrini” nella casa dell’Unione, una sorta di cittadella del football che funga da vivaio delle giovanili, ma anche da aggregatore sociale per la periferia meridionale della città. Il progetto venne presentato in Salotto azzurro nello scorso febbraio, alla presenza di Dipiazza. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo