Trieste, la galleria di Montebello “in eredità” al nuovo sindaco
TRIESTE Ormai sono altissime le probabilità che il rifacimento della galleria di Montebello, una vera e propria araba fenice dei lavori pubblici municipali, divenga eredità della prossima giunta.
La concessione dei cosiddetti “spazi finanziari” da parte della Presidenza del Consiglio riguardo i vincoli del Patto di stabilità non si è ancora palesata e siamo agli inizi del nuovo anno: laddove si consideri che l’elevato importo dei lavori - poco meno di 11 milioni di euro - implica il ricorso alla gara europea, qualora in considerazione di questa modalità d’appalto si metta in preventivo un periodo di sei mesi tra bando e apertura del cantiere, è verosimile che la “Cosolini 1” difficilmente riuscirà al decollo dell’opera. Se tutto va bene, si arriverà alla prossima estate.
Andrea Dapretto, assessore ai Lavori pubblici, ne è consapevole ma spera ancora che Palazzo Chigi conceda sul 2016 la compatibilità finanziaria negata per il 2015, in maniera tale da preparare e lanciare il bando. Senza la deroga governativa il Comune non se la sente di puntare una cifra così impegnativa su un solo, per quanto importante, intervento, che prosciugherebbe di fatto più di un terzo delle disponibilità finanziarie appostate sui capitoli relativi ai lavori pubblici.
Per di più, sommando il 20% di anticipo e il 10% di stato di avanzamento l’amministrazione comunale dovrebbe comunque “armare” quasi un quarto del totale dei costi preventivati. «Ne ho già parlato con il sindaco - aggiunge Dapretto - e non escludiamo una trasferta nella Capitale per verificare l’attuabilità della deroga in tempi stretti. Anche perchè a Roma non chiediamo soldi, ma la possibilità di spendere i nostri soldi».
Impasse in cui si sono impigliate altre municipalità che, spinte nella scorsa primavera dalla stessa Presidenza del Consiglio con il pacchetto “Sblocca Italia” a presentare la documentazione per avviare opere pubbliche “extra” Patto di stabilità, hanno poi visto bloccare dallo stesso Palazzo Chigi (ma da diverso dipartimento) le loro richieste. Una situazione piuttosto paradossale e imbarazzante, dal momento che gli uffici comunali avevano tempestivamente presentato le carte entro il termine previsto a fine aprile: poi è piovuta la doccia fredda romana ed è partita la lunga attesa ancora avara di gioie.
Chiudere e provvedere al restyling della galleria di Montebello, significa ri-programmare le comunicazioni tra il centro e Trieste sud sulle tre direttrici alternative della Grande Viabilità, di via Baiamonti, di via dell’Istria.
Si prospetta, insomma, un ulteriore slittamento di un intervento che già con la giunta Dipiazza era stato considerato strategico: il Piano triennale dell’inverno 2010 prevedeva in totale 9 milioni (3,9 milioni con un mutuo e 4,1 milioni dal fondo per la mobilità sostenibile del ministero dell’Ambiente) per la “riqualificazione funzionale” della galleria.
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