TRIESTE La differenziata può attendere Obbligatoria soltanto da giugno

Il primo gennaio a Trieste non scatterà, contrariamente a quanto sbandierato nei mesi passati, la raccolta differenziata obbligatoria. Si dovrà attendere un'ideale "fase 2" del Regolamento di igiene pubblica, che l’assessore competente con delega alle partecipate, Paolo Rovis, ha già indicato nel primo giugno. Il problema sarebbe tecnico: AcegasAps non è riuscita a espletare ancora tutte le procedure di acquisto, verifica e distribuzione su territorio di nuovi cassonetti
TRIESTE
Il nuovo anno porterà nuove multe: dal primo gennaio entrerà in vigore l'annunciata "tolleranza zero" contro chi rovisterà nei cassonetti pubblici o non li richiuderà dopo aver gettato le immondizie, o chi rovinerà i contenitori con spray e pennarelli e chi butterà per terra o nei tombini mozziconi di sigaretta e altre immondizie. Ma con quello stesso primo gennaio - data in cui l'amministrazione Dipiazza conta di applicare il nuovo Regolamento di igiene urbana - non potrà scattare invece la raccolta differenziata obbligatoria.


LO SLITTAMENTO.
Per quella si dovrà attendere un'ideale fase 2 del Regolamento stesso, che l'assessore Paolo Rovis ha già indicato nel primo giugno, contrariamente a quanto annunciato dal Comune nei mesi scorsi.


LE CAUSE.
Se si dà per buono il primo giugno, fatti due conti spiccioli, l'avvio di quella che è una vera rivoluzione culturale per i triestini si consumerà all'indomani, o giù di lì, dell'insediamento del successore di Roberto Dipiazza. A campagna elettorale chiusa, quindi. Tattica politica? Nossignori, in Municipio lo si esclude. Il problema, semmai, è tutto tecnico: serve più tempo affinché AcegasAps espleti le procedure di acquisto, verifica e distribuzione su territorio di nuovi cassonetti. Perché, per imporre alle famiglie di gettare rifiuti diversi in campane diverse, bisogna metterle tanto per cominciare nelle condizioni di poterlo fare.


LA SCELTA.
"La mia filosofia - mette le mani avanti Rovis - è che non posso obbligarti a comportarti in un certo modo se non ti rendo disponibili gli strumenti. E pure noi siamo legati, a nostra volta, all’effettiva disponibilità dei materiali. Dobbiamo prendere atto che AcegasAps ci ha comunicato che l'entità dell’appalto di fornitura dei cassonetti era tale da rendere necessario un bando di gara europea, che ha i suoi tempi, squisitamente burocratici. AcegasAps prevede che la collocazione delle nuove isole ecologiche potrà avvenire, tutto considerato, verso marzo 2011. Se teniamo poi da parte un periodo finestra, di prova senza sanzioni, come era stato contemplato, comunque, già quando si ipotizzava di poter partire col primo gennaio, ecco che la data del primo giugno diventa tecnicamente rispettabile". Dalla multiutility, frattanto, in queste ore non è giunta alcuna risposta sull’argomento.


LA MAPPATURA.
L’avvio dell’operazione da mezzo milione - ammortizzabile nel tempo in virtù di un minore impiego del termovalorizzatore di via Errera per bruciare immondizie triestine e di un conseguente maggior accoglimento di rifiuti da smaltire da fuori provincia - dipende, dopotutto, proprio dalla copertura capillare della città con le cosiddette isole ecologiche, i punti su strada pubblica dove il cittadino troverà, uno accanto all'altro almeno quattro cassonetti: il giallo per la carta, il verde per il vetro, il blu per la plastica e il grigio per il resto. Oggi le isole ecologiche sono circa 500, allo start ufficiale della differenziata obbligatoria saranno oltre mille.

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