Trieste, la difesa di Vian: «Nel mio studio mai fatti massaggi hard»

L'uomo, arrestato per violenza sessuale, ieri si è difeso davanti al gip. «Ho sempre mantenuto un comportamento corretto»
Vian mentre attende l’interrogatorio dal gip con il suo legale, l’avvocato Miscia. Foto Massimo Silvano
Vian mentre attende l’interrogatorio dal gip con il suo legale, l’avvocato Miscia. Foto Massimo Silvano

TRIESTE «Sono innocente, ho sempre mantenuto un comportamento corretto. Sono un professionista». Ha negato tutto Luciano Vian, il massaggiatore di 48 anni, con studio in via Fabio Severo 33, indagato per violenza sessuale e arrestato nei giorni scorsi dalla Polizia. L’indagine era partita dopo una denuncia di una cliente.

Ieri mattina l’uomo è stato interrogato per oltre un’ora dal gip Giorgio Nicoli. Vian, che ha alle spalle una vicenda giudiziaria per fatti analoghi (conclusa con un patteggiamento), si è presentato in Tribunale con il legale che lo assiste, l’avvocato Enrico Miscia.

Nessun commento prima di entrare in aula dal giudice. «Nulla da dire - queste le uniche parole del massaggiatore - so solo di avere la coscienza a posto».

Concluso l’interrogatorio, Vian ha affidato all’avvocato le sue dichiarazioni. «Il mio assistito ha respinto fermamente ogni addebito che gli viene contestato. Quanto è stato denunciato non corrisponde a verità».

Trieste, abusava delle clienti durante i massaggi. Le telecamere lo incastrano: arrestato
A sinistra il palazzo di via Fabio Severo in cui lavorava Luciano Vian, ritratto a destra all’interno del suo studio


Non è una denuncia vaga quella sporta dalla presunta vittima. Nella sua deposizione la donna ha raccontato nei minimi particolari ciò che avrebbe subìto. Non una, ma due volte. Nel corso delle due differenti sedute nello studio di via Fabio Severo, mentre si trovava sdraiata con le braccia distese lungo il lettino, il professionista aveva appoggiato il proprio organo genitale in erezione sulle mani della cliente, coperte da un lenzuolo. Questo è quanto ha raccontato la donna alla Polizia.

Un comportamento che il massaggiatore avrebbe ripetuto anche nella seconda seduta. Ma in questo caso il quarantottenne sarebbe andato oltre. Ecco la versione della donna sul secondo episodio: Vian, dopo aver fatto distendere la cliente in posizione supina sul lettino per massaggiarle la spalla, si era messo in una posizione che gli permetteva di toccare con il gomito la zona pubica della donna. La cliente, non appena uscita dallo studio, si era subito rivolta alla Polizia.

Ma le successive indagini hanno documentato anche altro: gli agenti hanno piazzato alcune telecamere nascoste nello studio del massaggiatore. «L’indagine - scriveva la Questura in un comunicato diffuso nei giorni scorsi - ha riscontrato l’effettiva abitualità dell’indagato nel porre in essere delle condotte a sfondo sessuale nei confronti della maggior parte delle clienti donne». Con le donne «non gradite», o con gli uomini, Vian si limitava invece ai massaggi, con un approccio professionale.

Il legale di Vian non ha voluto commentare i video. «Il mio assistito sostiene di essersi sempre comportato correttamente, mai contro la volontà delle persone», evidenzia l’avvocato Miscia. «Comunque quei video non li abbiamo ancora visti, quindi su questo non possiamo rispondere».

Il massaggiatore resta ancora ai domiciliari. Con ogni probabilità l’avvocato preparerà il ricorso al Tribunale del Riesame. —


 

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