Trieste, la denuncia di una madre svela lo spaccio
Dieci giorni di indagini e un baby pusher pizzicato dagli agenti della Polizia locale grazie alla denuncia di una mamma, preoccupata dopo aver sorpreso il figlio adolescente a letto, sofferente e confuso. Il ragazzo, un sedicenne, aveva giustificato il suo malessere dicendo di aver bevuto troppo. Invece no, aveva fumato della marijuana acquistata da un amico al giardino pubblico “De Tommasini” di via Giulia: un diciasettenne con una certa dimestichezza nel giro del piccolo spaccio in strada.
La madre, insospettita, non ha perso tempo e si è rivolta al distretto della Municipale sotto casa. Non sarà di certo l’inchiesta del secolo e non avrà neppure particolari risvolti penali, ma secondo gli investigatori la vicenda è lodevole e degna di racconto: non è così frequente vedere un genitore che prende sul serio la questione e si rivolge alle forze dell’ordine. Per un problema, quello dell’assunzione di sostanze, che la madre ha evidentemente ritenuto sintomatico di un possibile disagio. O comunque da non trascurare. Già, anche per uno o due spinelli.
Il caso si è verificato nelle ultime settimane e si è chiuso in questi giorni con il coinvolgimento della Procura dei minori. La mamma, rientrando dal lavoro, aveva trovato il figlio sedicenne «a letto, confuso in uno stato di torpore e palesemente sofferente», si legge in un breve comunicato diramato dalla Polizia locale, che ha voluto rendere pubblico l’accaduto.
La mamma ha deciso di vederci chiaro e ha accompagnato il giovane dal medico. Sorpresa: altro che alcol, il ragazzo stava male perché aveva fumato marijuana.
La donna si è subito rivolta al Distretto B della Municipale, proprio quello che si trova all’interno del giardino pubblico. «Mio figlio frequenta spesso questo parco – ha spiegato la signora agli agenti – e credo abbia comprato la droga qui».
Il Distretto ha coinvolto il Nucleo di Polizia giudiziaria che ha avviato un’indagine mirata con appostamenti e controlli dentro e fuori dal giardino. Nell’arco di una decina di giorni gli agenti sono riusciti a identificare il responsabile della cessione: un diciasettenne. Il baby pusher è stato denunciato alla Procura dei minori per traffico aggravato di stupefacenti. «Il Nucleo di polizia giudiziaria, salvo grosse indagini in corso – sottolineano dal Comando della Polizia locale – gravita costantemente nelle zone frequentate da adolescenti a rischio disagio, come il giardino pubblico, proprio per cercare di avere il polso della situazione».
«Non è il primissimo caso di genitori che si accorgono del consumo di sostanze da parte dei figli e chiedono la collaborazione delle forze dell’ordine», rileva il procuratore del Tribunale dei minori Leonardo Tamborini: «Questo è un buon segnale». Il coordinatore triestino di Progetto Fvg Giorgio Cecco chiede intanto il ripristino della figura del custode all’interno del parco.—
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