Trieste, la Corte dei conti dà l'ok al bilancio della Regione. Debito dimezzato
TRIESTE. La Sezione Friuli Venezia Giulia di controllo della Corte dei Conti ha parificato il rendiconto generale della Regione Fvg, accogliendo la richiesta del procuratore regionale Tiziana Spedicato, che ha tenuto la requisitoria, nel corso di una seduta pubblica svoltasi nell'Aula del Consiglio regionale con la relazione affidata al consigliere Fabrizio Picotti.
I magistrati contabili hanno sottolineato l'importanza nel 2014 del calo dell'indebitamento pubblico e della spesa dei dipendenti pubblici (dovuto anche alla diminuzione del numero dei dipendenti stessi). Ma calano anche le entrate dovuto per la maggior parte alla flessione registrata nei tributi. Il debito è stato ridimensionato (quello potenziale e quello effettivo, il primo calato rispetto al 2013 del 56,66%). Buone anche capacità e velocità di spesa e la scomparsa - graduale - delle Province.
Ma i magistrati contabili segnalano anche una riduzione della spesa sanitaria (-3,36% rispetto al 2012, sebbene in crescita dello 0,16% rispetto al 2013), e lo sforzo fatto per le ricapitalizzazioni di Mediocredito e Friulia, le due partecipate della Regione, pari a 205 milioni di euro (+48,05%).
«Estremamente positivo» ha definito la presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani, il giudizio contenuto nella relazione della Corte dei Conti. Per Serracchiani, il giudizio di parificazione «stronca ogni polemica strumentale perfino sull'accordo Padoan- Serracchiani» poiché questo «ha avuto tre effetti assolutamente positivi: abbattere l'indebitamento, aumentare le risorse a disposizione della Regione, chiarire gli effetti di alcuni punti che erano ancora in sospeso con lo Stato, recuperando risorse.
Mi pare che questo sia assolutamente tombale rispetto a qualsiasi speculazione», ha aggiunto. Inoltre, «straordinario» ha definito Serracchiani il risultato di «abbattere il debito potenziale del 56 per cento e il debito effettivo della metà». Sono nel giudizio «assolutamente positive» le due grandi riforme avviate dalla Regione: sanità e autonomie locali, «anche per gli effetti del bilancio regionale». Per la sanità «c'è stabilmente l'utilizzo delle risorse, non ci sono stati tagli e i servizi sono assolutamente efficienti».
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