Trieste, la colomba della pace spopola sul web fra selfie e commenti
TRIESRE Uno spettro si aggira per il Viale: è lo spettro del Carnevale passato, che ritorna in tempo di Quaresima. La colomba che svetta all’altezza della fontana è sì un simbolo di pace, ma anche un (non piccolo) dettaglio dell’ultimo carro della compagnia dei Mandrioi. Più di qualcuno, tuttavia, non l’ha riconosciuto: tra ironia e perplessità è partito sui social un tam tam di domande, amplificate dall’aspetto dell’uccello, minaccioso secondo alcuni.
La colomba è stato rispolverata per la tradizionale kermesse primaverile Trieste in fiore, che anche quest’anno si è data un tema conduttore: la scelta è caduta appunto sulla pace, rappresentata dall’installazione, all’inizio di viale XX Settembre in largo Bonifacio, di una colomba di cartapesta “motorizzata”, con un’apertura alare di sei metri nonché un’aureola di luce intermittente, capace di cambiare colore.
L’oggetto è stato messo a disposizione dai Mandrioi. Il mese scorso, a Muggia, la compagnia carnacialesca aveva infatti sfilato all’insegna del motto “i Mandrioi abbattono muri e frontiere”, con un riferimento all’attualità: la solidificazione dei confini, tra Stati Uniti e Messico come all’interno dell’Unione Europea. Ecco perché, con ogni probabilità, la colomba troneggiante sul carro carnevalesco era arrabbiata.
Ebbene, il significato simbolico del pennuto, decontestualizzato, è stato travisato da molti. Enrico Marchetto, esperto di social media, ha pubblicato su Fb alcune foto del volatile, corredate dalla chiosa: «Quest’anno Trieste in Fiore inaugura così. Con un ibrido tra un Angelo di Serra e una Colomba di Cthulhu».
Il post ha presto superato il centinaio di like, ottenendo un florilegio di commenti ironici e di condivisioni, tra cui quella della pagina Segnalazioni Trieste. Scrive un internauta: «A mi me pareva un cocal». «Xé la galina con do teste, meno una», specifica un altro. Qualcuno aggiunge: «Comunque io aspetto il momento che si animi, prenda un bambino tra gli artigli e lo porti in volo a Montegrisa». Così una signora: «Si può lasciare l'uccello e buttare quella fontana orribile???». Saggiamente un’altra fa notare: «Ci vuole una Pace che sappia farsi rispettare». Le fa eco un’amica: «Si vis pacem...».
Ma non finisce qui. Le zampe della creatura sono state inizialmente montate al contrario, dandole una sfumatura diabolica. I commenti assicurano inoltre che sono sempre di più, in questi giorni, coloro che non perdono l’occasione per scattare una foto ricordo alla colomba, quando non addirittura un selfie con essa. Tesi supportata dal fatto che nemmeno l’ex sindaco di Trieste Roberto Cosolini sembra immune al fenomeno.
Riproduzione riservata © Il Piccolo