«Trieste, la città metropolitana che non c’è»
Trieste città metropolitana? Non se ne parla. Proprio. «Un dibattito che non è mai iniziato e che potrebbe essere chiuso definitivamente tra 10 giorni con la prima votazione in aula della legge di riforma degli enti locali dell’assessore Paolo Panontin. E festa finita, Addio città metropolitana», rompe il silenzio Aris Prodani, deputato del Movimento 5 Stelle. «E una cosa assurda. L’istituzione della città metropolitana rappresenta una grande novità istituzionale e un’opportunità da valutare. Potrebbe essere un’alternativa reale al Territorio libero di Trieste. Una possibile strada».
Da dove nasce l’idea di riesumare città metropolitana?
Si tratta di una possibilità introdotta della Legge Delrio che abolisce le province. Oltre alle 10 città metropolitane riconosce la stessa facoltà alle Regioni a statuto speciali. Il Friuli Venezia Giulia ha la possibilità di farlo e non capisco perché la cosa non venga neppure più valutata.
Questa facoltà non stata presa in considerazione dalla nostra Regione...
In effetti nello stato regionale trasmesso alla Camere a febbraio è stata rimossa in seguito ad alcuni emendamenti. Non è previsto l’ente città metropolitana.
Eppure era stato il senatore triestino del Pd Francesco Russo a chiedere questa facoltà per le regioni a statuto speciale...
È vero. È stato un emendamento di Russo a dare alle regioni a statuto speciale questa possibilità.
Uno sgarbo al senatore Russo...
La sua Regione rinuncia, mentre la Sardegna ringrazia.
In che senso?
Il primo ottobre la Sardegna, grazie proprio all’emendamento di Russo, ha deliberato l’istituzione della città metropolitana di Cagliari con 16 comuni dell’area vasta.
E a Trieste?
In realtà è ancora in vigore la legge regionale 1/2006 prevedeva la costituzione della città metropolitana individuando in Trieste l’unica possibilità visto che poneva il limite dei 200 mila abitanti. Il problema che la legge attuale propone un’organizzazione degli enti locali completamente diversa e preclude anche solo la possibilità di vagliare l’idea della città metropolitana.
Un’occasione persa...
Un’opportunità da valutare e da approfondire. Solo che non c’è nessun dibattito in atto. E Trieste rischia di uscire fortemente indebolita.
Ma quali vantaggi offre l’ente città metropolitana.
Rafforza l’autogestione del territorio. Non vuol dire indipendentismo, ma alla città possono conferite diverse competenze sia dalla Stato che dalla Regione.
Ma quali?
Anche la gestione del Porto di Trieste si cui si parla molto. Ovvero l’amministrazione del demanio marittimo e del Punto Franco internazionale, un unicum del Porto di Trieste. Che nessun altroha. Lo stesso direttore del Porto potrebbe essere nominato dalla città metropolitana.
Cos’altro ancora?
Alla città metropolitana lo stato delega la tutela delle minoranze linguistiche. Nel caso di Trieste, vista la presenza della minoranza slovena in provincia, non è una cosa da poco.
Una questione che incentiverebbe l’aggregazione dei comuni minori che ora non vogliono aggregarsi a Trieste...
Esatto. E hanno ragione. Non diventare periferia. Nella città metropolitana avrebbe un ruolo decisivo (visto la presenza della minoranza), in un’unione dei comuni finirebbero per scomparire.
Ma in che modo?
Lo statuto della città metropolitana lascia ampi margini di azione e autonomia. Non sarebbe un ente di secondo grado. È tutto da costruire.
E il territorio?
Non è vincolato alla provincia. La città metropolitana di Cagliari, per esempio, ingloba comune extraprovinciali.
Trieste potrebbe aggregare Monfalcone per fare sistema con il Porto?
Certo. Ma anche Gorizia potrebbe ipoteticamente far parte nella città metropolitana.
La città metropolitana di Trieste potrebbe essere una risposta a chi rivendica il Territorio Libero di Trieste?
Più che una risposta, può essere un’altra strada. Stando tra l’altro all’interno delle possibilità che la legislazione ci offre.
E i finanziamenti?
La legge Delrio consente alle città metropolitane la possibilità di gestire risorse comunitarie in via diretta, senza passare dalle forche caudine burocratiche delle Regioni. Ioltre un rapporto diretto con lo Stato al pari della Regione. Non è poco.
L’idea originaria della città metropolitana era stata di Uberto Fortuna Drossi...
Era stata anche avviata una raccolta di firme, ma non furono sufficienti. L’idea nasce negli anni ’90. Ora però siamo in un altra situazione storica. Con la legge Delrio l’idea di città metropolitana diventa realtà. Per questo mi pare assurdo che a Trieste nessuno valuti questa opportunità.
E come mai non se ne parla?
Non lo so. Forse non si vuole disturbare la Regione.
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