Trieste la “casa delle start up” di corso Cavour al decollo. In autunno Bando per la gestione
il focus
«Uno strumento concreto per evitare che giovani talenti se ne vadano dalla città in cerca di opportunità altrove». Lorenzo Giorgi è uno dei tre assessori (gli altri sono Elisa Lodi e Serena Tonel) coinvolti nell’operazione “Urban Center”, l’edificio anni ’50 in corso Cavour che una volta apparteneva all’Autorità portuale e che ospiterà la “casa delle start-up”, ovvero le microimprese interessate a operare nei comparti della salute, del biomedicale, dell’innovazione tecnologica. Tra hitech e biotech. Il taglio del nastro non è lontano, perché il centro – corna facendo – partirà in autunno: la scienza non sarà più monopolio del Carso e della periferia.
Finalmente l’albo pretorio comunale ha pubblicato il bando per trovare un gestore della struttura: oltre 900.000 euro comprensivi di Iva per un appalto di quasi tre anni. Offerte da consegnare entro venerdì 4 settembre, buste aperte martedì 8 settembre. Sono richiesti una cauzione da 15.000 euro, un fatturato che nell’ultimo triennio non sia stato inferiore a un milione/anno nel settore specifico, un’esperienza gestionale di almeno 18 mesi svoltasi nell’ultimo quinquennio. Da documentare le referenze in termini di progettazione e animazione degli spazi dedicati al trasferimento tecnologico e alla promozione imprenditoriale. A indirizzare il contenuto del bando è la determina a contrarre firmata da Lorenzo Bandelli, responsabile dell’informatica e dell’innovazione comunali.
Nel recente passato si erano prospettate due possibilità gestionali, entrambe tramontate, una vedeva protagonista Area Science Park, preferita dal Comune in quanto soggetto pubblico, l’altra raccoglieva una cordata privata (Tbs, Riccesi, Ferrante, Facau, Biovalley Investment, fondazione Pittini).
Entro l’estate decollerà un secondo bando, sempre a cura del Comune, con il compito di erogare quasi 2 milioni di euro alle microaziende che faranno richiesta di contributi da utilizzare in questo ambito tematico tecno-sanitario. L’idea municipale è di attrarre 40-50 imprese.
L’operazione è partita tre anni fa, ereditata dalla giunta Cosolini, ed è entrata nel vivo a partire dal 2018. Alla fine della giostra avrà movimentato 4,5 milioni di euro, in gran parte provenienti da finanziamenti europei Por Fesr filtrati dalla Regione. L’intervento edile è stato invece finanziato da un vecchio contributo del Fondo Trieste, inizialmente destinato al Bic poi trasferito all’Urban Center: 1,3 milioni cui si sono aggiunti 200.000 euro per i serramenti. Gli arredi, forniti dalla Facau, sono costati 460.000 euro e saranno allestiti a metà mese.
L’edificio di corso Cavour dovrebbe essere pronto entro fine agosto. Si sviluppa su tre livelli per un totale di 2000 metri quadrati: al piano terra il cosiddetto FabLab dotato di stampanti 3D, al primo piano un open space, al secondo piano gli uffici per una quindicina di imprese ad alto turn over. La prima visita, compiuta l’altro giorno, permette già una buona identificabilità delle destinazioni: a illustrare l’esecuzione del progetto, disegnato da Agata Lacava, il direttore dei Lavori pubblici Enrico Conte, il responsabile del cantiere Sergio Russignan, l’architetto Rita Ressmann e la consulente Michela Stefani. —
MAGR
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