Trieste, Irpef azzerata per 16mila contribuenti
Immaginiamo un pensionato triestino come ce n’è tanti, con un reddito da 10mila euro e con una casa da 500 euro di rendita catastale: quest’anno la sua Irpef da 80 euro verrà azzerata e pagherà 50 euro in meno di Tasi. È il frutto dell’accordo firmato di fresco dal Comune di Trieste con Cgil, Cisl e Uil per il welfare triestino. Le misure principali sono senza dubbio il taglio dell’addizionale comunale Irpef per i redditi fino a 12mila 500 euro e la riduzione della Tasi di 50 euro per le rendite catastali fino a 800 euro. I numeri coinvolti sono significativi: oltre 16mila contribuenti per il taglio dell’Irpef, 40mila immobili per la riduzione della Tasi. Un mese fa il Comune aveva annunciato un prima bozza dell’accordo che prevedeva il taglio dell’Irpef per i redditi fino a 7mila 500 euro. Quelle premesse sono state superate di buona misura grazie al nuovo documento: «La versione definitiva incide su una fascia molto più ampia - commenta il sindaco Roberto Cosolini -. Si tratta di una misura concreta di riduzione delle imposte che va a beneficiare i cittadini delle fasce più deboli».
Il tempo delle elezioni si avvicina, e Cosolini non manca di sottolineare come la sua mossa di fatto annulli quanto decretato dal suo predecessore e probabile sfidante nella prossima tornata elettorale, Roberto Dipiazza: «Il taglio va in controtendenza rispetto al 2007, quando la giunta del tempo fissò l’Irpef alla misura massima per tutti i redditi - dice -. Oggi noi interveniamo varando una misura che darà sollievo alle famiglie in difficoltà, una misura ispirata a principi di equità fiscale». Analogo il discorso sulla riduzione della Tasi: «Gli immobili di rendita catastale medio-bassa erano i più colpiti dal passaggio dall’Imu alla nuova tassa - spiega Cosolini -. Aumentando le detrazioni garantiamo maggiore equità». Il sindaco sottolinea come l’accordo sia frutto «della collaborazione con Cgil, Cisl e Uil». Ma da dove vengono i soldi con cui il Comune finanzia le misure? Il testo dell’accordo parla di 3 milioni 200mila euro in ballo. «Sono frutto di un risparmio complessivo che abbiamo ottenuto in bilancio, contenendo le spese in diversi punti, e che ci consente ora di ridurre le tasse - risponde il sindaco -. Non c’è stato nessun taglio ai servizi per i cittadini».
L’accordo è stato firmato dal Comune e dagli esponenti dei sindacati, Adriano Sincovich per Nccdl Cgil, Umberto Brusciano per Ust Cisl, e Claudio Cinti per Ccdl Uil. La base è il protocollo generale dei rapporti fra Comune e sindacati sottoscritto nel gennaio del 2012, nell’ambito del quale le parti stabilivano un confronto continuo sui seguenti temi: bilancio annuale di previsione (fisco locale, lotta evasione, sistema tariffe, sostegno dei redditi/Isee, assetto generale dell’organizzazione ed erogazione dei servizi) e politiche del welfare municipale (politiche sociali e sanitarie, politiche abitative, sistema educativo e formativo, sostegno dei redditi). L’accordo su Irpef e Tasi è la conseguenza di quel patto. A tutte le parti coinvolte preme sottolineare che la riduzione non è episodica, un regalo destinato a restare soltanto quest’anno, ma un intervento «strutturale». Nel testo del protocollo è inclusa la possibilità di un’estensione delle detrazioni nei prossimi anni: «Le parti, considerando la manovra sopra descritta come strutturale, confermano la necessità di valutare annualmente l’estensione degli interventi sopraccitati alle fasce superiori di reddito e rendita catastale, prima della formulazione dei futuri bilanci preventivi - scrivono i redattori del testo -. A tal fine il Comune di Trieste fornirà alle organizzazioni sindacali adeguati report informativi per le necessarie valutazioni. Il confronto preventivo riguarderà anche gli interventi sociali, educativi e tutte le misure contenute nell’allegato». Le misure adottate non finiscono qui. È stata adottata una nuova suddivisione in scaglioni delle fasce Isee per l’accesso a servizi come la mensa scolastica, RicrEstate, il Servizio integrativo scolastico. Grazie ai nuovi scaglioni (che prima prevedevano un minor numero di suddivisioni e quindi meno riduzioni) sono 972 i bambini che godranno di una tariffa ridotta per RicrEstate; saranno 3376 i bambini che avranno agevolazioni sulla tassa per il servizio di mensa, pari al 41,54% degli iscritti; 273 famiglie otterranno invece delle riduzioni per il Servizio integrativo.
Al protocollo vengono attribuiti anche altri risultati ottenuti in questi anni in ambito sociale: il “sostegno alla povertà”, ad esempio, nel biennio 2013-2014 ha visto impiegati 9 milioni e 200mila euro per 6mila 600 beneficiari e circa 12mila interventi. Sempre nei servizi sociali sono stati stanziati 828mila euro per borse lavoro, mentre 5 milioni per il 2014 sono stati dati per contributi alle rette per anziani e disabili.
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