Trieste invasa dai turisti per il ponte di Pasqua: alberghi pieni al 95%
In migliaia hanno scelto il capoluogo giuliano per trascorrere le vacanze da domenica 20 al Primo maggio. Code davanti ai ristoranti, affollate le osmize

Bastano due passi in centro, sul colle di San Giusto, tra Barcola e Miramare o anche in Carso, per rendersi conto che il weekend pasquale ha richiamato a Trieste migliaia di turisti.
E lo confermano i dati: il livello di occupazione delle strutture ricettive in questi giorni ha raggiunto il 95%, complice anche il ritrovato bel tempo primaverile e l'apertura straordinaria dei musei e delle mostre temporanee per tutta la settimana fino a domenica 27 e poi di nuovo, ancora, per il Primo Maggio.

"Stiamo lavorando molto bene, c'è davvero tantissima gente", afferma con soddisfazione Guerrino Lanci, presidente di Federalberghi Trieste, scorrendo dal pc del suo ufficio i numeri di questo quasi pienone.
Il periodo - tra Pasqua, 25 aprile e Primo Maggio - ha consentito comunque di diluire le presenze. Anche se venerdì 18 e sabato 19 aprile, in città e dintorni non si trovava più una camera libera: tutto esaurito.
Fino al lunedì di Pasquetta qualche posto libero c'è, ma si fa fatica a conquistarlo.
Il contraccolpo, in termini di affari, si sta facendo sentire ottimamente pure per i ristoranti, per le pizzerie e per i locali in genere, oltre che per le osmize. Ma per pranzare o cenare in centro bisogna armarsi di pazienza e fare la fila. È così un po' dappertutto.

"È una città stupenda - commenta una giovane coppia pugliese uscendo dalla chiesa di Sant'Antonio - ormai la si vede spesso nei film in tv".
Davanti ai gradini della chiesa la vista sulla fontana, su Ponterosso e dunque verso il mare, è interrotta dai blocchi di pietre del cantiere per i lavori di ripavimentazione della piazza, in pieno svolgimento in via Ponchielli e già elegantemente conclusi sul lato di via Paganini. Dove stona, manco a dirlo, il perenne transennamento della statua bronzea dedicata all'arcivescovo Antonio Santin. La gente passa, guarda, legge la targa e si chiede perché.
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