Trieste, in vendita la villa che fu del pittore Marussig: vale un milione di euro
TRIESTE Eppure non è molto lontana dal traffico di via Rossetti: ma bastano una salita abbastanza ripida e un paio di tornanti per fare di Villa Maria in vicolo Scaglioni 13 un luogo defilato. Certo, non è più come ai primi del Novecento, quando l’allora proprietario Piero Marussig, una delle più importanti presenze nella storia artistica triestina, ci viveva con la consorte Rina Drenik e ci lavorava, dipingendo ameni paesaggi suburbani oggi quasi irriconoscibili sotto i colpi di una robusta cementificazione.
A circa 120 anni da quella stagione Villa Maria pedala verso una nuova tappa della sua esistenza: l’attuale proprietà, la El.E.Fa srl domiciliata in via Filzi, ha deciso di venderla e ha affidato l’operazione alla sede triestina della Gabetti, diretta da Filippo Avanzini. L’azienda, guidata da due imprenditori di origine calabrese, cede edificio, parco, progetto per la cifra di 990.000 euro.
Il disegno, elaborato dall’architetto Sergio Vesselli, prevede di ricavare dal rudere sette appartamenti, non molto grandi - tra i 60 e i 100 metri quadrati - ma dotati di giardino e/o terrazza. La Soprintendenza ha dato il suo benestare sia al rifacimento dello stabile ultracentenario che alla realizzazione di un garage su tre livelli interrati all’interno del parco: ha invece bocciato la proposta di un’ulteriore palazzina (nuova) su due piani, avendola ritenuta troppo impattante.
Avanzini, interpellato non appena la notizia è circolata nell’ambiente immobiliare autoctono, ha spiegato che, alla spesa per l’acquisto, andranno aggiunti non meno di 500.000 euro per un cantiere, la cui durata non sarà inferiore a un anno di lavori. A suo giudizio, una realistica quotazione, in considerazione anche di una zona residenziale dal mercato vivace, potrebbe accreditare 3.000 euro/mq. Tra l’altro dal primo piano di Villa Maria è possibile scorgere il Golfo, perché siamo più o meno all’altezza del Molo VII, come attesta lo spuntare delle gru dal terminal.
Avanzini lo ritiene un posto particolare, da amatore, che può trovare anche un veloce acquirente, c’è spazio per un imprenditore del settore ma anche per un singolo compratore che desideri tenere tutta per sè la dimora Marussig. È fioccato già qualche interessamento. Va comunque chiarito che lo stato della povera Villa Maria è pietoso, l’edificio si presenta tutto spalancato, dall’esterno si riesce a osservare anche parte degli ambienti interni. È sempre molto bello il pastino, raggiungibile anche da un cancello sottostante all’ingresso principale.
Fino al 2010 Villa Maria era una proprietà comunale e sembrava potesse diventare un asilo. Poi le difficoltà di accesso fecero cambiare idea al Dipiazza 2°, che lo vendette per 601.000 euro alla Socredil. Non trascorse molto tempo e Socredil dovette passare mano a El.E.Fa, che nel luglio 2019 ebbe il permesso di costruire ma che adesso preferisce alienare.
Curiosamente il tormentato destino immobiliare di Villa Maria coincide con l’uscita di un libro dedicato a Piero Marussig, pubblicato da Trart, che riporta saggi di alcuni dei più importanti studiosi del maestro e propone le immagini relative a una trentina di opere. —
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