Trieste: in vendita il palazzo che ospitò il primo pronto soccorso

Due anni fa l’asta andata deserta, ora la Cri ripropone l’immobile di via San Francesco: ribassato il prezzo base
Di Laura Tonero
Lasorte Trieste 27/12/13 - Via S.Francesco, Palazzo Croce Rossa Italiana, CRI
Lasorte Trieste 27/12/13 - Via S.Francesco, Palazzo Croce Rossa Italiana, CRI

Con una gara a trattativa privata la Croce rossa italiana rimette in vendita l'immobile di via San Francesco 3. Dopo l'asta andata deserta nel settembre del 2011, l'11 marzo prossimo il Comitato regionale della Cri ritenta l'alienazione del palazzo proponendolo questa volta da una base di gara ribassata: si parte da 1 milione 506.600 mila euro, laddove due anni fa si era partiti da 1 milione 860 mila euro.

Quell'imponente palazzo ormai ridotto a rifugio per colombi, in totale stato di abbandono, è tutelato dal ministero per i Beni culturali. Nello specifico, risultano vincolati dalla Soprintendenza la facciata principale, la volumetria, la forometria, l'atrio principale e il vano scale.

Il palazzo di gusto fiorentino medioevale nacque sulle ceneri del teatro popolare Mauroner, andato a fuoco nel 1878. A progettarlo nel 1898 fu l'architetto Enrico Nordio. A quel tempo il compito del professionista fu quello di disegnare la sede della Poliambulanza e della Guardia medica. Nacque proprio lì infatti il primo pronto soccorso triestino che a partire dal 1905 prestò cure ambulatoriali a 25mila pazienti all'anno. Agli inizi degli anni Trenta la Croce rossa italiana subentrò alle attività della Guardia medica divenendo anche proprietaria dell'immobile di via San Francesco.

L'edificio, che ha una superficie commerciale di oltre 1333 metri quadrati, si sviluppa su quattro piani (incluso un sottotetto), è dotato di tre portoni di ingresso tutti sistemati sulla via San Francesco e di un cortile che un tempo era destinato a ospitare i cavalli che trainavano i "ruotabili" - le carrozze - della Guardia medica. Il palazzo risulta però in disuso da oltre una ventina d'anni. E chi lo rileverà dovrà progettarne una totale riqualificazione. I pavimenti sono in doghe in rovere, oppure in piastrelle esagonali di ceramica in parte coperte da linoleum; l'impianto elettrico, idrico, del gas e del riscaldamento sono obsoleti e fuori norma.

Ad attrarre possibili acquirenti è però il fatto che l'edificio ricade attualmente in zona denominata come "A3 - zone soggette a ristrutturazione" e dunque potrebbe essere destinato a uso residenziale e commerciale, potrebbe ospitare attività direzionali, artigianali, istituzioni religiose, scolastiche, sportive o sanitarie; ma potrebbe anche venire trasformato in teatro, autorimessa o albergo.

L'immobile verrà aggiudicato con il sistema della trattativa privata mediante offerte segrete in miglioramento al prezzo di base.

Nel corso degli anni passati alcuni imprenditori hanno manifestato interesse nel rilevare il palazzo e la Croce Rossa ricontatterà i possibili acquirenti per far loro presente la nuova possibilità e la decisione di ridurre di quasi 360 mila euro il prezzo base della gara. Gli interessati dovranno presentare le eventuali offerte entro il 4 marzo prossimo.

Si tratta come detto del secondo tentativo di vendita, tenendo in considerazione che quello di via San Francesco a Trieste è uno degli immobili più importanti della Cri destinati all'alienazione e che quel palazzo di anno in anno perde valore viste anche le precarie condizioni nelle quali versa.

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