Trieste, in strada da fine mese 190 precari Alcatel

Vertice al Mise con il numero due di Flextronics. Nessuna garanzia per gli interinali in scadenza. «Ma Trieste resta strategica»
I lavoratori di Alcatel davanti allo stabilimento
I lavoratori di Alcatel davanti allo stabilimento

TRIESTE. Garanzie di mantenimento dei livelli occupazionali per tre anni soltanto e pericolo immediato di mancato rinnovo per i 190 contratti a termine che scadono già il 31 maggio. É partita in salita ieri al Ministero dello sviluppo economico alla presenza di Giampiero Castano responsabile dell’Unità gestione vertenze del Ministero per lo sviluppo economico la discussione sul futuro dello stabilimento triestino di strada Monte d’oro che produce apparati per le trasmissioni in fibra ottica e che sta passando dal Gruppo francese Alcatel-Lucent a quello statunitense di Flextronics.

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«Tutte le perplessità di partenza permangono», il commento finale di Umberto Salvaneschi e Antonio Rodà, segretari provinciali rispettivamente di Fim-Cisl e di Uilm che hanno anzi evidenziato come in chiusura di dibattito, prima che la riunione venisse aggiornata al 3 giugno, per un nuovo appuntamento al Mise, sia stata fatta chiaramente balenare «la minaccia di non rinnovare immediatamente i 190 contratti a termine che scadranno già il 31 maggio» e come questa possibilità «sia stata messa in relazione, con comportamento antisindacale - hanno specificato i rappresentanti di Fim-Cisl e di Uilm - con il blocco che i lavoratori stanno attuando ai cancelli della fabbrica e che impedisce l’uscita dei prodotti».

Ieri accanto al presidente di Alcatel-Lucent Italia Roberto Loiola, per la prima volta è intervenuto il vicepresidente di Flextronics, Eric Sisliean e si è così potuta sentire la voce della parte acquirente. «Il vicepresidente di Flextronics, nell'illustrare la strategia del gruppo americano rispetto al partenariato con Alcatel, ha ribadito come il sito di Trieste rivesta grande interesse e possa diventare un centro di eccellenza capace di sviluppare anche altre tecnologie e prodotti», ha evidenziato una nota emessa al termine dell’incontro dalla Regione che era rappresentata dall’assessore al Lavoro Loredana Panariti.

La manifestazione dei lavoratori Alcatel in piazza Unità, davanti al palazzo della Giunta regionale
La manifestazione dei lavoratori Alcatel in piazza Unità, davanti al palazzo della Giunta regionale

«L'ambizioso progetto presentato - ha però commentato Panariti - se da un lato rappresenta un'importante opportunità, dall'altro comporta pure, come evidenziato anche dalle organizzazioni sindacali, alcuni elementi di rischio che l'azienda si è impegnata a chiarire in appositi tavoli tecnici. Si è trattato di un incontro interlocutorio, ma con aperture positive - ha aggiunto Panariti - nel quale si sono ribadite le preoccupazioni per il futuro industriale del sito e per tutte i lavoratori e le lavoratrici. Il management di Alcatel Italia con Flextronics ha riaffermato l'intento di sviluppo e continuità produttiva e la volontà di mantenere i livelli occupazionali di dipendenti diretti e indiretti e indotto».

Che la stessa Flextronics abbia sottolineato a parole la propria volontà di fare dello stabilimento di Trieste un centro di eccellenza per lo sviluppo e la testazione dei prodotti con un piano importante e ambizioso non viene negato dagli stessi rappresentanti dei lavoratori.

«Non è stata però fornita alcuna garanzia nei sui numeri né sulle metodologie», il commento di Salvaneschi, mentre Rodà mette in luce la contraddizione tra «i 3 modesti anni di continuità occupazionale complessiva garantiti da Flextronics rispetto ai 5 sui quali si è impegnata Alcatel-Lucent riguardo alle commesse agli americani che sono già loro subfornitori e che hanno riconfermato l’intenzione di aprire proprio in Nord America uno stabilimento analogo a quello triestino.

La Regione afferma che «le questioni sollevate verranno approfondite nel prossimo incontro a Trieste di martedì 26 maggio» e si dice «pronta a collaborare alla definizione di percorsi capaci di migliorare la qualità dell'occupazione e l'importanza strategica dell'azienda». Lunedì è prevista nello stabilimento di strada Monte d’oro un’assemblea dei lavoratori che dovranno decidere se togliere o meno il blocco che però almeno fino a quel giorno continuerà. É logico che un chiarimento sul possibile mancato prolungamento dei 190 contratti a termine che scadono già il 31 maggio dovrà avvenire nel confronto convocato da Debora Serracchiani nel primo pomeriggio di martedì nel palazzo della giunta di piazza Unità.

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