Trieste, in ritardo l’invio delle cartelle Tari 2015
TRIESTE Gli avvisi Tari del conguaglio 2015 ancora non spediti nonostante la proroga di un mese e il call center finito a Roma che richiama prima di rispondere. Le “inesattezze” di Esatto spa, l’agenzia di riscossione dei tributi del Comune, saranno probabilmente l’oggetto della prima riunione della Commissione Trasparenza del nuovo Consiglio comunale.
La richiesta è stato inoltrata ieri da Piero Camber, capogruppo di Forza Italia, al presidente della commissione Roberto de Gioia. Due gli argomenti da porre all’ordine del giorno: i ritardi cronici nelle emissioni delle cartelle esattoriali che si ripetono ciclicamente e il nuovo servizio di call center che dovrebbe partire il primo agosto. «La Esatto spa è una società controllata dal Comune, in house - premette Camber -. La sua recente gestione ha già evidenziato diverse lacune: ad iniziare dal saldo Imu del 16.12.2015, con il quale almeno una cartella su dieci è stata inviata in ritardo, agli avvisi Tari per il conguaglio 2015 (ma qualcuno persino 2014) scaduti al 30.6.2016, prorogati perché non inviati al 31.7, ma tutt'oggi non ancora spediti». Problematiche che ricadono direttamente sugli utenti. Il rischio è che le cartelle arrivino nella case dei triestini nel periodo dedicato alle ferie estive con inevitabili disfunzioni. Per questo si chiede una verifica.
C’è poi il caso del call center “romano” che arriva dopo due bandi di gara. Lo scorso settembre, dopo la segnalazione da parte del comitato paritetico regionale per la cooperazione sociale, il consiglio di amministrazione di Esatto spa fu costretto a congelare la gara già bandita in tutta fretta (l’ammontare dell’appalto per il call center, veniva fatto rilevare, non copriva neppure i costi minimi del personale). La nuova gara è stata indetta il 22 ottobre, il 22 gennaio è stata nominata la Commissione giudicatrice e il 7 aprile sono state aperte le buste. Ad aggiudicarsi il servizio è stata la società romana Gepin Contact spa per la cifra “congrua” di 121.472 euro. L’aggiudicazione è stata confermata il 7 luglio scorso dalla presidente del cda di Esatto Corina Sferco, ex direttore dei servizi finanziari del Comune andata in pensione nel marzo 2015. «Per quanto concerne il servizio di call center, attività primaria della società, dal 1° agosto cambia l’operatore: arriva Gepin Contact spa - spiega Camber -. Proprio il 25 luglio tre operatori sono venuti da Roma per farsi istruire da una funzionaria (non dal direttore)». Ma dove starebbe l’inghippo da sottoporre alla Commissione Trasparenza? «Vi è però qualche "piccolo" problema - continua il capogruppo di Forza Italia -. I dati sono cosiddetti supersensibili, motivo per cui all'operatore telefonico romano è negato l'accesso». E quindi? «Pertanto al triestino che telefoni, e ponga un quesito puntuale, verrà detto che sarà richiamato - profetizza Camber -. Quindi l'operatore chiamerà un dipendente di Esatto, raccoglierà la risposta e forse richiamerà». Motivo in più per porre il senso sull’utilità di un call center di questo tipo. Una doppia telefonata tra Trieste e Roma prima di fornire l’informazione richiesta.
«Su queste premesse chiedo pertanto al presidente della Commissione Trasparenza un’audizione dei vertici di Esatto e di rappresentanti dei lavoratori interni, cosicché possano motivare il ritardo nella consegna dei pagamenti Tari del 30 giugno scorso, chi ne abbia autorizzato la proroga (creando così eventuali problemi alle casse comunali) e a quanto ammonti l'importo prorogato - spiega Camber -. Inoltre di spiegare la scelta di esternalizzare il servizio di call center, la cui attività comunque ricadrebbe in gran parte sugli uffici triestini, e il costo di detto servizio». Chiamati a rispondere in commissione dovrebbero essere il presidente Corina Sferco e il direttore Giulio Curiel.
Ma non basta. Il capogruppo di Forza Italia vuole segnalare anche un’ulteriore disfunzione che non depone - neppure questa - a favore della “precisione” di Esatto. In questo caso lo fa per fatto personale, legato alla tassa sulle ”scovaze” «Da ultimo - conclude Camber - faccio presente le lacune nei collegamenti telematici con i centri civici, che comportano doppie file da parte degli utenti». Non proprio un incentivo per chi insiste a voler pagare le tasse.
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