Trieste, in Fvg oltre 26 mila imprese sono pronte ad assumere

Le previsioni di industria e servizi nel periodo giugno-agosto: solo il 14% sono posti a contratto indeterminato. Bene il terziario e le costruzioni, in ripresa il Nordest
WAYNE, MI - DECEMBER 14: A worker builds an engine for a 2012 Ford Focus on the assembly line at the Ford Motor Co.'s Michigan Assembly Plant December 14, 2011 in Wayne, Michigan. Ford released details about the electrification of the Michigan Assembly Plant that will power production in part by one of the largest solar energy generator systems in order to produce their new C-MAX Hybrid and C-MAX Energi electric vehicles. (Photo by Bill Pugliano/Getty Images)
WAYNE, MI - DECEMBER 14: A worker builds an engine for a 2012 Ford Focus on the assembly line at the Ford Motor Co.'s Michigan Assembly Plant December 14, 2011 in Wayne, Michigan. Ford released details about the electrification of the Michigan Assembly Plant that will power production in part by one of the largest solar energy generator systems in order to produce their new C-MAX Hybrid and C-MAX Energi electric vehicles. (Photo by Bill Pugliano/Getty Images)

TRIESTE. Aumentano a luglio le imprese che assumono, +38 mila rispetto a un anno fa: sono infatti quasi 227 mila imprese dell'industria e dei servizi hanno previsto di fare assunzioni a luglio 2018, in crescita rispetto alle 189mila di un anno prima. Si tratta di un rialzo del 16,7%. È quanto emerge dal Bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell'industria e dei servizi tra luglio e settembre 2018.

IL QUADRO IN FVG. E in Friuli Venezia Giulia sono 26.676 le assunzioni che le imprese dell’industria e dei servizi della regione prevedono di effettuare nel periodo giugno-agosto 2018, di cui 11.730 concentrate nel mese di giugno.

Questo dato emerge sempre dalle rilevazioni del programma Excelsior-Unioncamere, che effettua mensilmente per monitorare il fabbisogno di personale delle imprese dei due comparti. Delle assunzioni previste, il 14% è con contratti a tempo indeterminato, il 6% con contratti di apprendistato, ma la percentuale più elevata resta quella del tempo determinato: il 51% delle previsioni.

Altre forme di contratti di lavoro dipendente sono al 5%, mentre il 17% sono contratti di somministrazione e il 7% quelli da collaboratori e altri non dipendenti.

RIPRESA A NORDEST . Per quanto concerne la quota di imprese che hanno previsto assunzioni, a luglio 2018 il quadro territoriale mostra un deciso aumento su base tendenziale per il Nord-Ovest (+3,8 punti rispetto al 2017, attestandosi al 17,4% del totale), per il Nord-Est (+3,2 punti sul 2017, raggiungendo il 18,7% del totale) e per il Centro (+2,9 punti rispetto al 2017, arrivando al 16,2% del totale). È il Mezzogiorno l'area del Paese che esprime nel mese di luglio la maggior richiesta di lavoro: 127 mila i contratti programmati. Seconda posizione per il Nord-Ovest (110 mila), trainato dalla Lombardia, in cui il settore privato prevede di attivare quasi 73 mila contratti di lavoro. Segue il Nord-Est (98 mila le entrate previste), guidato dal Veneto con 37 mila entrate.

I LAVORI RICERCATI. A livello settoriale Unioncamere e Anpal segnalano come ben quattro dei primi cinque settori che hanno mostrato particolari difficoltà di reperimento restano invariati rispetto a luglio dello scorso anno: le industrie del legno-mobilio e la metallurgia (sono difficili 41 entrate su 100 per entrambi i comparti, indicazioni in crescita rispetto al 2017), le industrie meccaniche e elettroniche (difficili 38 entrate su 100, indicazioni stabili rispetto al 2017) e l'Ict (difficili 34 entrate su 100, indicazioni in calo rispetto al 2017). Completa il ranking, in prima posizione, il comparto moda-calzature per il quale quasi un'entrata prevista su due nel mese di luglio è considerata di difficile reperimento. Fra le professioni più ricercate (e per le quali non si trova personale) secondo l’indagine ci sono anche i meccanici artigianali ovvero i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili: il 48% dei quasi 10mila profili è ritenuto di difficile reperimento sul mercato del lavoro. —

 

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