Trieste, in Fvg oltre 26 mila imprese sono pronte ad assumere
TRIESTE. Aumentano a luglio le imprese che assumono, +38 mila rispetto a un anno fa: sono infatti quasi 227 mila imprese dell'industria e dei servizi hanno previsto di fare assunzioni a luglio 2018, in crescita rispetto alle 189mila di un anno prima. Si tratta di un rialzo del 16,7%. È quanto emerge dal Bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con Anpal, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell'industria e dei servizi tra luglio e settembre 2018.
IL QUADRO IN FVG. E in Friuli Venezia Giulia sono 26.676 le assunzioni che le imprese dell’industria e dei servizi della regione prevedono di effettuare nel periodo giugno-agosto 2018, di cui 11.730 concentrate nel mese di giugno.
Questo dato emerge sempre dalle rilevazioni del programma Excelsior-Unioncamere, che effettua mensilmente per monitorare il fabbisogno di personale delle imprese dei due comparti. Delle assunzioni previste, il 14% è con contratti a tempo indeterminato, il 6% con contratti di apprendistato, ma la percentuale più elevata resta quella del tempo determinato: il 51% delle previsioni.
Altre forme di contratti di lavoro dipendente sono al 5%, mentre il 17% sono contratti di somministrazione e il 7% quelli da collaboratori e altri non dipendenti.
RIPRESA A NORDEST . Per quanto concerne la quota di imprese che hanno previsto assunzioni, a luglio 2018 il quadro territoriale mostra un deciso aumento su base tendenziale per il Nord-Ovest (+3,8 punti rispetto al 2017, attestandosi al 17,4% del totale), per il Nord-Est (+3,2 punti sul 2017, raggiungendo il 18,7% del totale) e per il Centro (+2,9 punti rispetto al 2017, arrivando al 16,2% del totale). È il Mezzogiorno l'area del Paese che esprime nel mese di luglio la maggior richiesta di lavoro: 127 mila i contratti programmati. Seconda posizione per il Nord-Ovest (110 mila), trainato dalla Lombardia, in cui il settore privato prevede di attivare quasi 73 mila contratti di lavoro. Segue il Nord-Est (98 mila le entrate previste), guidato dal Veneto con 37 mila entrate.
I LAVORI RICERCATI. A livello settoriale Unioncamere e Anpal segnalano come ben quattro dei primi cinque settori che hanno mostrato particolari difficoltà di reperimento restano invariati rispetto a luglio dello scorso anno: le industrie del legno-mobilio e la metallurgia (sono difficili 41 entrate su 100 per entrambi i comparti, indicazioni in crescita rispetto al 2017), le industrie meccaniche e elettroniche (difficili 38 entrate su 100, indicazioni stabili rispetto al 2017) e l'Ict (difficili 34 entrate su 100, indicazioni in calo rispetto al 2017). Completa il ranking, in prima posizione, il comparto moda-calzature per il quale quasi un'entrata prevista su due nel mese di luglio è considerata di difficile reperimento. Fra le professioni più ricercate (e per le quali non si trova personale) secondo l’indagine ci sono anche i meccanici artigianali ovvero i riparatori e i manutentori di macchine fisse e mobili: il 48% dei quasi 10mila profili è ritenuto di difficile reperimento sul mercato del lavoro. —
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