Trieste in controtendenza: i nuovi nati sono in crescita con ben 1.212 bambini nel 2024

Aumento di 48 unità sul 2023. Dato in controtendenza con il nazionale. Sulla scelta di fare figli pesa l’impennata dei costi: rincari fino al +30%

Micol Brusaferro
L'ospedale Burlo di Trieste. Foto Bruni
L'ospedale Burlo di Trieste. Foto Bruni

Sono 1.212 i bambini nati a Trieste e registrati all’anagrafe del Comune nel 2024, 628 maschi e 584 femmine. Erano stati 1.164 nel 2023, si registra dunque un aumento di 48 unità rispetto al 2023.

In cima alle preferenze dei nomi si confermano Sofia e Leonardo, scelti ormai da anni dai genitori triestini come anche nel resto dell’Italia. Le informazioni sono fornite dagli uffici dell’anagrafe di Trieste.

 

Qualche giorno fa anche il Burlo ha snocciolato i numeri relativi al 2024, con 1.416 bimbi venuti alla luce, 738 maschi e 698 femmine. I dati diversi sono legati a due motivazioni: per i nati nel 2024 i genitori hanno tempo fino al 10 gennaio compreso per dichiarare la nascita all’anagrafe; in più non tutti i bebè venuti al mondo nel nosocomio triestino appartengono a famiglie della città e quindi possono essere stati registrati in altri Comuni.

Mamme e papà degli ultimi arrivati, a dicembre, si sono goduti i pargoli durante le festività, anche tra Natale e Capodanno. Mentre c’è chi ha aspettato qualche giorno in più, arrivando quindi nel 2025, come Victoria, prima nata dell’anno al Burlo.

Denatalità costante in Italia, a Trieste l’andamento è invece antalenante

Mentre a livello nazionale la denatalità è costante ormai da tempo, a Trieste segue un andamento altalenante.

Sempre secondo i dati dell’anagrafe riferiti agli ultimi anni, nel 2018 i bambini erano stati 1.264, scesi nel 2019 a 1.169, nel 2020 erano risaliti a 1.191 e nel 2021 una nuova discesa, con 1.161, per aumentare di poco nel 2022 con 1.257. Nuova diminuzione nel 2023 con 1.162 e ulteriore risalita nell’anno appena concluso.

L’Istat, in attesa del conteggio di fine anno, aveva già evidenziato qualche mese fa un calo sensibile delle nascite in Italia, fornendo un primo dato riferito al periodo gennaio-luglio, con 4.600 parti in meno rispetto allo stesso lasso di tempo del 2023.

Tra le motivazioni si parla anche delle difficoltà economiche di molte famiglie e del potere di acquisto ridotto.

L’Onf, Osservatorio nazionale Federconsumatori, ha rilevato che, per mantenere un bambino nel primo anno di vita, nel 2024 i genitori hanno speso da un minimo di 7.431,58 euro fino ad un massimo di 17.585,78 euro, con un incremento, rispetto al 2023, del +5%. Tra i capitoli che più incidono sul budget delle famiglie con neonati ci sono vestitini e calzature, pannolini, farmaci, visite mediche, latte e pappe.

Voci che hanno subito tutte nell’ultimo anno dei rincari, che in alcuni casi superano il 30% sull’anno precedente.

Un risparmio è possibile con abbigliamento e attrezzature usate, forniti talvolta anche da associazioni ed enti benefici, per le famiglie con problemi economici.

Ma c’è anche l’aiuto tra mamme, con gruppi social dove tutine, passeggini, seggiolini e altro ancora, di seconda mano, consente di abbattere i costi. Curiosità, sempre secondo l’analisi, è in crescita in Italia la moda dei “baby shower”, ereditata dall’estero: feste organizzate prima del parto, per le quali il costo complessivo supera spesso gli 800 euro di media. —

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