Trieste, in attesa del “ritorno” dopo 8 anni il capolinea del Tram si sposta: altri lavori su tragitto e vetture
TRIESTE. Quando il Tram di Opicina ripartirà, il capolinea cittadino non sarà alla storica stazione di piazza Oberdan, ma verrà collocato temporaneamente in piazza Dalmazia, all’altezza delle isole spartitraffico, o in piazza Casali. Il primo tratto del percorso sarà infatti a sua volta oggetto di un intervento, successivo a quello in svolgimento.
Che fossero necessari lavori sul segmento compreso tra Scorcola e piazza Oberdan era cosa nota già prima degli ultimi rilievi di Ansfisa, ma la decisione di spostare in via provvisoria il capolinea è una delle novità emerse ieri nel corso della Quarta commissione consiliare, presieduta da Lorenzo Giorgi, convocata per fare il punto sul tavolo tecnico richiesto da Ansfisa al fine di mettere a fuoco le questioni ancora pendenti sul cantiere mai concluso.
Ulteriori lavori sui binari
Ma andiamo con ordine. Come noto, Ansfisa ha ordinato al Comune una serie di lavori ulteriori sui binari, ravvisando la non conformità con le normative previste per le linee ferroviarie lungo tre tratti critici. Poi l’Agenzia ha fermato le suddette opere (già affidate), decidendo di avviare un gruppo di lavoro che utilizzasse il modello del Tram per produrre a livello nazionale le linee guida gestionali tecniche delle linee tranviarie.
Norme diverse dalle linee ferroviarie
Ansfisa «ha ritenuto – ha spiegato ieri il dirigente comunale Giulio Bernetti – che le norme utilizzate per le linee ferroviarie non potevano essere applicate a quella di un tram, a maggior ragione per quello di Opicina, che viaggia a 30 all’ora, con peculiarità uniche».
Il gruppo di lavoro composto da tecnici della stessa Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e da Comune, Regione, Trieste trasporti e Rfi si è riunito sei volte e ha effettuato una prova tecnica da Opicina a Scorcola. Fino ad ora sono state redatte 4 schede delle 8 previste ed entro metà giugno il lavoro sarà completato. E in attesa di capire le esigenze che emergeranno complessivamente dal documento, dalla Commissione consiliare sono affiorati intanto i primi elementi aggiuntivi che l’Agenzia richiederà al Comune per dare il nulla osta.
Prescrizioni e raccomandazioni
Le quattro schede redatte finora riguardano «essenzialmente prescrizioni e raccomandazioni, lo scartamento, la geometria del binario e il rodiggio», ha illustrato il dirigente comunale Luigi Fantini, secondo cui dai primi documenti emerge che sarà necessario intervenire con lavori che «non si discosteranno molto da quelli previsti a ottobre e che dovrebbero richiedere circa 40 giorni».
Ma si affacciano alcune opere aggiuntive minori rispetto a quelle finora richieste. Ansfisa chiede infatti alcuni adeguamenti alle storiche vetture del tram – questo aspetto sarà in carico a Trieste trasporti, gestore della linea e proprietaria delle vetture – che dovranno essere dotate di freno a pattino o di un dispositivo che fermi il tram in caso di malore dell’autista. Servirà poi provvedere alla recinzione di campo Cologna, a tutela dei pedoni che si muovono a pochi metri dai binari.
Tram fermo dal 16 agosto 2016
Mentre gli enti sono al lavoro e il cantiere è bloccato, il Tram è fermo dal 16 agosto 2016, data in cui avvenne lo scontro fra due vetture. Senza quell’incidente – non dettato dalla linea tranviaria – il Tram di Opicina avrebbe probabilmente continuato a viaggiare senza che nessuno sollevasse osservazioni su binari, saldature e calcoli millimetrici, sulla base dell’irrigidimento dei controlli scattati dopo il crollo del ponte Morandi.
Il Comune preme per farlo ripartire
L’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi ha rimarcato come «la volontà dell’amministrazione comunale sia quella di far ripartire il Tram e non di tenerlo fermo. Io e il sindaco chiediamo quotidianamente informazioni sullo stato dell’arte e i tecnici sanno quanto ci teniamo». Lodi ha «dato disponibilità a un incontro con Ansfisa ma hanno spiegato che preferiscono mantenere rapporti con la parte tecnica dell’amministrazione e non con quella politica». —
Riproduzione riservata © Il Piccolo