Trieste, in arrivo via sms 1.800 assegni antipovertà
Tutto pronto per il bonus antipovertà. I contributi saranno erogati dal Comune entro i primi giorni di febbraio. Sono circa 1.800 le famiglie triestine che potranno incassare a breve il sussidio, la nuova misura di sostegno la reddito varata dalla Regione Friuli Venezia Giulia, prima in Italia con queste modalità.
In queste settimane gli uffici dell’assessorato comunale alle Politiche sociali hanno setacciato le 2.059 domande pervenute. Duecentocinquanta sono state cestinate a causa della mancanza dei requisiti, mentre qualche decina è ancora da verificare. Gli aventi diritto che beneficeranno dei fondi già a febbraio sono coloro che hanno presentato la documentazione entro il 31 ottobre. A inizio del prossimo mese si troveranno in tasca complessivamente due mensilità, quella di novembre e di dicembre. «In questo periodo ci siamo concentrati con i controlli di quanto ci hanno consegnato i cittadini agli sportelli, comprese le autocertificazioni e adesso – conferma l’assessore competente Laura Famulari – è possibile procedere».
Il meccanismo di pagamento non avviene con soldi in mano da parte del Comune, come si potrebbe immaginare, bensì attraverso “un mandato”. Ogni singolo avente diritto riceverà un sms sul proprio cellulare inviato direttamente dagli uffici. Nel messaggio verranno precisati i riferimenti della pratica in modo da poter ritirare il contributo in banca. Probabilmente, da quanto si è saputo, in una filiale Unicredit. Ma altri dettagli sulle modalità saranno comunicati dall’assessore nei prossimi giorni in una conferenza stampa apposita.
La misura regionale ha riscosso un indubbio successo a riprova della situazione di difficoltà economia in cui versano molte famiglie. A partire dal 22 ottobre, data in cui è stato avviato il provvedimento, hanno bussato agli sportelli dei servizi sociali in media duecento persone al giorno. «Uno scenario che ci ha fatto riflettere», osserva Famulari. La maggior parte delle persone si è recata già con la modulistica precompilata, altri invece hanno avuto bisogno dell’aiuto degli operatori che il Comune ha messo a disposizione appositamente.
Come detto, questa prima tranche di raccolta delle domande, quella che si concludeva il 31 ottobre, ha consentito di maturare il diritto all’assegno da novembre, con l’erogazione attesa a gennaio. Ma le necessità organizzative e i tempi tecnici di controllo, oltre alle festività natalizie, hanno fatto slittare tutto di qualche settimana. Come ormai noto, il bonus antipovertà della Regione dà la possibilità di accedere a un contributo economico che può variare da un minimo di 70 fino a 550 euro mensili. L’assegno ha cadenza bimestrale. Può riceverlo chi non supera la soglia Isee di 6 mila euro e dimostra la residenza in Friuli Venezia Giulia da almeno 24 mesi. I fondi sono concessi a patto che il beneficiario accetti di aderire a un percorso di inserimento sociale finalizzato a superare le condizioni di bisogno. Ciò comporta la ricerca attiva di un lavoro, l’adesione a progetti di formazione o inclusione occupazionale, un impegno scolastico con regolare frequenza, comportamenti di prevenzione e cura volti alla tutela della salute, svolgimento di attività utili alla collettività, anche nell’ambito di progetti realizzati da realtà del terzo settore, enti locali e amministrazioni pubbliche. Si tratta di una sorta di patto con il cittadino. Il regolamento approvato dalla Regione consente un’erogazione effettiva su 12 mensilità, rinnovabili per una sola volta. Il meccanismo con il quale viene quantificata la somma per ogni singola persona varia in base agli scaglioni Isee: da 0 a 1.000, da 1.000,01 a 2.000, da 2.000, 01 a 3.000, da 3.000,01 a 4.000, da 4.000,01 a 5.000, da 5.000,01 a 6.000. Stando ai calcoli fatti nei mesi scorsi in fase di stesura del provvedimento, con un figlio a carico l’integrazione al reddito va da 170 ai 500 euro, mentre con 2 o più figli la Regione concede dai 220 ai 550 euro.
Il potenziale beneficiario, inoltre, non deve risultare intestatario di autovetture di grossa cilindrata (non oltre i 2.000 cc se a benzina e i 2.500 cc se diesel, per le moto il limite è di 750 cc) e usufruire di altri trattamenti economici di natura previdenziale, indennitaria e assistenziale di valore complessivo superiore a 600 euro, elevati a 900 euro in caso di presenza nel nucleo di persona non autosufficiente. La giunta regionale ha stanziato a bilancio inizialmente 10 milioni di euro, poi ulteriori 10 milioni per il 2016. Altri 11 milioni derivano dal Fondo sociale.
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