Trieste, in arrivo nuove rotaie per il tram di Opicina ancora fermo ai box

TRIESTE Aprile? Agosto? Meglio non sbilanciarsi sulla data di ripartenza del tram di Opicina, fermo ai box dall’incidente occorso alle carrozze 404 e 405 - riparate e pronte all’uso - nell’agosto del 2016. Più prudente accontentarsi di quello che passa il convento amministrativo: per esempio la determina di fine anno, firmata dalla dirigente comunale Marina Cassin, che assegna 150 mila euro all’acquisto di un pacchetto di nuove rotaie.
Comprare rotaie rientra nel programma di lavori “propedeutici” al riallestimento del servizio: il ripristino della fognatura in salita Trenovia, lo sfalcio delle aree verdi lungo la linea tramviaria, l’intervento di revisione quinquennale della funicolare terrestre ... E adesso le rotaie fresche, per ovviare a tratti di binario che Marina Cassin definisce «critici» a causa della loro vetustà.

Il dirigente fa capire che non ci si dovrebbe mettere molto tempo a organizzare la gara, che sarà seguita, con specifico incarico, da una ditta specializzata chiamata - recita la determina - a definire un capitolato speciale sulla fornitura dell’armamento: alle buste si dovrebbe andare in questa prima parte dell’anno. Il presidente di Trieste Trasporti, Piergiorgio Luccarini, accoglie con soddisfazione le novità, perchè concretizzano gli impegni assunti dal Comune (in quanto proprietario) e dall’azienda (in quanto gerente) per venire a capo dell’infinito dossier tramviario.
Ed è la stessa architetto Cassin che sigla un’altra determina, sempre di fine anno, affida stavolta alla genovese Serfer, che afferisce alle Ferrovie dello Stato, l’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva, oltre al coordinamento della sicurezza, per la sostituzione dell’armamento in alcuni tratti critici della tramvia. L’importo ammonta a poco più di 28 mila euro.
Il sindaco Dipiazza spera che il tribolato tram riprenda la marcia in aprile, auspicio ritenuto francamente ottimistico dai tecnici, perchè tra il bandire le gare, farle, affrontare eventuali ricorsi, i tre mesi da qui ad aprile sembrano una tempistica molto stretta. Il dicembre appena chiuso è stato un mese importante per la vicenda del tram, sotto più di un punto di vista: sotto il profilo giudiziario, perchè per i due macchinisti coinvolti nell’incidente, il cinquantaquattrenne Stefano Schivi e il cinquantaduenne Fulvio Zetto, il pm Matteo Tripani ha chiesto il rinvio a giudizio e il 10 gennaio compariranno in Tribunale davanti al gup Luigi Dainotti.
Poi l’impegno finanziario assunto dalla Regione Fvg in sede di bilancio: 3,1 milioni di euro per ristrutturare la storica linea che collega Trieste al Carso. La novità era stata introdotta con un emendamento proposto dall’esecutivo, necessario per garantire al Comune di Trieste la copertura economica per gli interventi finalizzati alla messa in sicurezza. Le risorse saranno spalmate sul prossimo triennio: 500mila euro per il 2018, 1,2 milioni per il 2019 e 1,4 milioni per il 2020, seguendo l’iter del cronoprogramma dei lavori proposto dal municipio. «Manteniamo l’impegno di sostenere concretamente il ripristino del tram di Opicina», aveva dichiarato la presidente Debora Serracchiani, auspicando che «la strada ferrata tornerà a trasportare triestini e sempre più turisti».
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