Trieste, in arrivo 1.700 nuovi parcheggi “blu”
Un progetto (il Piano del traffico) per due rivoluzioni: i nuovi sensi di marcia (via Madonnina in discesa, giusto per dirne una) ma anche (anche e soprattutto, a questo punto, visti i numeri) i nuovi parcheggi a pagamento in superficie (al netto di quelli disponibili negli impianti coperti) sparsi tra centro e periferie. Posti blu che - stando alle proiezioni generali, subordinate poi agli aggiustamenti dei piani «di dettaglio» - a Trieste sono destinati a salire, nel loro complesso, da 1.115 a 2.781.
Gli stalli a cielo aperto non liberi, dunque, più che raddoppiano in una botta sola. Anche se, grosso modo, restano la metà dei 5mila e più - come fanno sapere dal gestore locale Aps Holding - che già esistono ad esempio a Padova, città analoga per numero di abitanti (poco più di 200mila) benché non altrettanto analoga per conformazione ed estensione di suolo e asfalto (che lì è decisamente maggiore). È ad ogni modo una proliferazione davanti alla quale parte delle opposizioni, in primis il Pdl, grida già alla forzatura politica di cui faranno le spese «le tasche delle famiglie». Ciò mentre l’amministrazione Cosolini - per bocca dell’assessore competente, Elena Marchigiani - ribatte invitando a guardare «oltre la mera numerologia» e sostenendo che una fetta di quegli stalli, nell’ordine delle 1.200 unità, pari al 43%, è concepita per venire incontro con «tariffe forfettarie agevolate» proprio ai residenti delle zone centrali.
Ma, dibattito politico a parte, quello del nuovo Piano del traffico sarà comunque un parto gemellare, tra la revisione radicale della viabilità e il nuovo corso dei parcheggi in superficie. E la nascita è ormai vicina. Questo parto - sotto forma di esame del Consiglio comunale per la definitiva approvazione - è calendarizzato a partire da mercoledì prossimo (sono previste tre serate consecutive fino a venerdì 21, potrebbero bastare come anche no) e costituisce l’ultimo atto di una gestazione iniziata nel febbraio del 2012, col primo passaggio in giunta Cosolini.
Se però la rivoluzione dell’assetto viario era già ben che nota, la novità dei parcheggi a raso a pagamento ha assunto ufficialmente una dimensione in queste ultime ore, mercoledì pomeriggio, nell’ultima delle commissioni consiliari propedeutiche al voto dell’aula. Lì l’assessore Marchigiani - «su nostra insistenza nei giorni precedenti», puntualizza Everest Bertoli da capogruppo del Pdl - ha dispensato ai commissari una relazione sulla «sosta». Tale relazione - premettendo che a Trieste ci sono circa 40mila posti auto totali, di cui 26mila in superficie - conferma le voci della vigilia: gli stalli blu a raso aumenteranno, e di parecchio, di circa 1.700 unità. Spariranno i 250 gratuiti per residenti nelle Ztl, finora - si legge - «l’unica agevolazione rivolta ai residenti», quantificati in 1.500 nuclei familiari, per un rapporto di un parcheggio ogni sei famiglie. Nel poderoso incremento di posti a pagamento, la relazione stima in 1.200 quelli «ricompresi nella fascia rossa del centro storico», corrispondenti a un bacino di residenti di 2.600 nuclei. Il rapporto parcheggio-famiglie diventa così di uno a due, poco meno, ma viene introdotto un forfait, ancorché politico: «un canone annuale di 360 euro che consente la sosta su tutte le aree a pagamento gestite da Amt (Esatto, ndr). Trenta euro al mese senza garanzia di un posto. Che diventano 62 euro e mezzo, sempre al mese, con garanzia di “posto fisso” per i residenti delle zone attorno al Silos, al Maggiore e al Giulia, ovvero tre impianti non più a cielo aperto, non più pubblici, perché sono quelli in concessione a Saba Italia.
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