Trieste, in arrivo 132 assunzioni negli uffici del Comune

Quest’anno sono 72 gli ingressi in programma, 40 nel 2018 e 20 nel 2019. Mobilità e concorsi. Ma nello stesso periodo pensione per 197 dipendenti
Lasorte Trieste 11/08/13 - Piazza Unità, Municipio e Palazzo della Regione
Lasorte Trieste 11/08/13 - Piazza Unità, Municipio e Palazzo della Regione

TRIESTE Il Comune di Trieste ha intenzione di assumere 132 persone. Un’infornata di forza lavoro che si concretizzerà nell’arco del prossimo triennio grazie al pensionamento di 197 dipendenti. Il piano è contenuto nel documento di bilancio presentato pochi giorni fa dalla giunta Dipiazza, presto all’esame del Consiglio comunale per l’approvazione definitiva.

Fumata nera sul bilancio Il via libera slitta a fine mese
Foto Bruni Trieste 04.08.16 Consiglio Comunale

Come si legge nel testo di indirizzo, è un’operazione che fa parte di una precisa linea politica sulle voci di spesa autorizzate dall’esecutivo per il periodo preso in esame. Così, accanto all’intenzione di confermare aliquote e tariffe di imposte e servizi ai cittadini, ecco che tra gli asset di sviluppo compare pure il ricambio generazionale di “palazzo Cheba” per il “potenziamento delle strutture amministrative” attraverso un programma del fabbisogno 2017-2019 da attuare “nell’ambito delle risorse disponibili”.

Il documento fa già una prima scansione dei futuri ingressi: 72 dovrebbero entrare già quest’anno, 40 nel 2018 e altri 20 nel 2019. Non è però ancora chiaro quali posti andranno a ricoprire i nuovi arrivi. Probabile però che una quarantina di posti sia riservata alla polizia locale, da tempo a ranghi ridotti.

Il resto, stando a quanto filtra dai piani alti di piazza Unità, servirà a rimpolpare un po’ tutti i settori visto che l’età media in municipio è piuttosto elevata. Ma i dettagli dovranno essere decisi dopo il via libera definitivo del bilancio.

Quel che è certo è che per mettere a segno il piano risorse umane gli uffici comunali si muoveranno sostanzialmente in due modi: innanzitutto con i bandi di mobilità tra Comuni, che sono obbligatori ma da cui in genere si prevede un numero esiguo di innesti, e con i concorsi pubblici.

Tuttavia, considerando che il piano indica l’inserimento di 72 persone già nel corso di questi mesi, tra gli addetti ai lavori non manca chi fa notare il rischio di un possibile ritardo nelle procedure di selezione necessarie. I tempi sono stretti e l’operazione potrebbe facilmente slittare al 2018. Dubbi che saranno dissipati nelle prossime settimane.

Seconda infornata di assunzioni a Palazzo Caccia a 30 “quadri”
Foto Bruni Trieste 04.08.16 Bar all'interno del municipio

È l’assessore ai Servizi finanziari Giorgio Rossi (ieri il collega competente, Michele Lobianco, non era raggiungibile), a confermare il piano del municipio di cui si fa accenno nel bilancio. «Il turnover del personale ci sarà sicuramente – assicura Rossi – e avremo assunzioni anche tra i quadri e i capi servizio.

Comunque abbiamo avuto dal direttore generale delle rassicurazioni per i prossimi due anni, proprio perché stiamo fronteggiando un’importante riduzione di risorse trasferite dalla Regione. Però non so esattamente, al momento, quali caselle saranno riempite, se in un settore o nell’altro».

Tra i 197 che se ne vanno e i 132 che arrivano, il saldo è comunque negativo. Il Comune mira però a compiere anche altre economie di spesa sulle risorse umane: una parte dei dirigenti che andrà in quiescenza non verrà rimpiazzata.

Dieci nuovi dirigenti per il Comune di Trieste
Il Municipio di Trieste

Il testo programmatico fa riferimento a un “contenimento” e a una “razionalizzazione” degli stanziamenti. «In effetti, per almeno tre o quattro pezzi da novanta che andranno via per raggiunti limiti d’età non si prevede la sostituzione», spiega Rossi.

«È stato concordato con il direttore generale e ciò costituisce un forte risparmio per il 2017, il 2018 e il 2019». Va da sé che il municipio dovrà rivedere pure l’assetto organizzativo dell’ente con eventuali accorpamenti delle funzioni di vertice. «Chi resta dovrà quindi farsi carico dei compiti dei colleghi» afferma ancora l’assessore.

Il Comune, inoltre, come fa notare il capogruppo di Fi Piero Camber, confidava di portare negli uffici comunali il personale della Provincia, come noto abolita con legge regionale. «Su alcuni settori, come la Cultura in particolare, pensavamo di poter passare alcuni dipendenti in ruolo – rileva il forzista – ma la Regione se li è tenuti per sé.

C’è carenza di dipendenti perché negli ultimi dieci anni sono stati ridotti di circa mille unità, quindi quasi un terzo. È un numero enorme. L’auspicio era proprio quello di poter contare sulla forza lavoro delle Province, ma così non è stato. Ora si punta su quelle 132 nuove assunzioni che certamente daranno ossigeno».

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