Trieste, in arrivo 110mila bollettini per la nuova tassa sui rifiuti

Esatto invierà a domicilio i modelli F24 per il pagamento entro il 15 luglio. A fine mese la scadenza della prima rata. Tutte le “istruzioni per l’uso”
Due cassonetti dell'immondizia
Due cassonetti dell'immondizia

TRIESTE La Tari, che fu Tarsu e poi Tares, insomma la tassa sui rifiuti, è pronta a fare la sua comparsa nella cassetta delle lettere di 95 mila cittadini e 15 mila imprese. Dopo la Tasi sulla prima casa, che fu Ici e poi Imu, tra un po’ toccherà pagare pure questo. Piaccia o no, Esatto è pronta a recapitare i 110 mila bollettini. Due le novità: le rate non sono più quattro, né due come nel 2014, bensì tre. Anche le scadenze sono state riviste.

La società, proprio per facilitare il più possibile i cittadini, ha preparato una sorta di “istruzioni per l’uso”, che vale la pena ripercorrere punto per punto. «Desideriamo offrire la massima chiarezza» conferma il direttore Giulio Curiel. L’imposta, dovuta a chiunque occupi o detenga locali o aree scoperte che possono produrre spazzatura, serve al Comune per coprire i costi del servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti, oltre allo spazzamento delle strade. Non a caso è stata l’Acegas, recentemente, a stabilire l’importo necessario per far fronte a tutto questo: quasi 32 milioni di euro. Il municipio calcola la somma per ciascuna famiglia sulla base dei metri quadrati dell’immobile e il numero di quanti dimorano all’interno. Sarà Esatto, come avviene abitualmente, a inviare a casa il promemoria e i modelli F24 da utilizzare per il pagamento. Lo farà in questi giorni e comunque non oltre la metà di luglio. Tre, dunque, le scadenza: prima rata entro il 31 luglio, seconda entro il 30 settembre e terza entro il 30 novembre. Si può pagare in un’unica soluzione, a luglio, usando tutti e tre gli F24. Gli importi cambieranno rispetto l’anno scorso, perché le tariffe sono calcolate in modo da assicurare la copertura integrale del servizio di smaltimento dei rifiuti urbani che, annualmente, viene aggiornato in base agli effettivi costi.

Tassa sui rifiuti a Trieste, minisconto alle famiglie
Cassonetti della raccolta differenziata a Trieste

Quest’anno pagheranno un pochino meno le famiglie, un po’ di più le imprese. La cifra contenuta nell’F24 va versata in banca, in posta o via internet. In caso di smarrimento del modello, si può usare un documento analogo reperibile agli sportelli presso cui ci si rivolge per pagare. Qui, però, il campo “codice identificativo” (quello posto sulla destra, nella parte superiore del foglio) non va compilato. In banca o in posta va consegnato tutto integro: quindi il simbolo delle forbici presente a sinistra a metà altezza del documento è per l’impiegato, non per il contribuente. Non sono possibili altri metodi di pagamento: quindi niente bollettini postali e neppure bonifici bancari. Questa disposizione, però, non si applica ai cittadini residenti all’estero. Se non ci si serve dei modelli F24 di Esatto, il codice tributo è il 3944, il codice ente è L424. Per il pagamento con un’unica soluzione tramite home banking, il codice rateazione da inserire è lo 0101. L’importo da indicare, contenuto nell’avviso, è costituito dalla somma degli importi di tutti e tre gli F24 ricevuti. Per la rateizzazione, sempre via internet, il codice da mettere è lo 0103 per la prima rata, lo 0203 per la seconda e lo 0303 per la terza.

Nel caso non arrivi a casa il modello – ma è sempre meglio attendere il 15 luglio – ci si può rivolgere a Esatto per domandarne copia, inviando un’e-mail di richiesta di duplicato a esatto@esattospa.it, con cognome e nome, codice fiscale, possibilmente il codice contribuente, un numero di telefono di reperibilità e il tributo (in questo caso la Tari) per il quale desiderate ricevere il modello di pagamento. L’altra possibilità è telefonare al numero verde 800.800.880, oppure presentarsi direttamente in Piazza Sansovino 2, sede della società. È possibile, comunque, una riduzione dell’importo: se il bottino per l’indifferenziata è posto a più di 300 metri dall’abitazione cui è riferito il tributo, per particolari condizioni d’uso (per esempio utilizzo stagionale e discontinuo dell’immobile) o se ci si serve di compostaggio domestico (ma in quest’ultimo caso era necessario presentare richiesta entro il 30 dicembre 2014).

I cittadini che hanno smesso di abitare in un immobile, oppure non lo possiedono più, devono preparare una “dichiarazione di cessazione Tari”: serve il contratto di vendita o, per la locazione, il verbale di restituzione chiavi corredato di fotocopia di un documento del proprietario o dell’intermediario; oppure, ancora, l’attestazione della chiusura delle utenze.

Tutto ciò va presentato entro il 31 gennaio dell’anno successivo a quello in cui è avvenuto l’atto; ad esempio, se vendo la mia abitazione il 19 febbraio 2015, devo dichiarare la cessazione dell’occupazione dell’immobile entro il 31 gennaio 2016. Solo per chi è interessato da variazioni durante l’anno che generano una tassazione maggiore è prevista una quarta rata di conguaglio, con scadenza 31 maggio 2016.

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