Trieste, in 3mila all’arrembaggio della Vespucci FOTO/VIDEO

Il gioiello della Marina italiana attira una folla record di visitatori in fila per ore. Gaia: «Mi ispirerò per i miei modellini». La mamma di Sarah: «Guiderà le navi»

TRIESTE A sinistra la Costa Mediterranea, a destra l’Amerigo Vespucci. Sabato la Stazione Marittima si è fatta stretta stretta per fare posto alle due enormi navi. Ma ha dovuto fare spazio anche alla fila infinita di persone che partiva dal molo Bersaglieri per arrivare fino alla sede della Capitaneria di porto e che sono venute apposta per visitare la più vecchia nave scuola d’Italia, alla terza delle dodici tappe che sta toccando per festeggiare i suoi 85 anni.

L'attracco di Vespucci a Trieste: a bordo della nave

Vespucci a Trieste, la manovra d'attracco vista da terra

Tutti insieme appassionatamente, in quasi 3.000 sono riusciti a salire sabato, la stessa cifra di venerdì, e il doppio di giovedì, quando i battenti della Vespucci hanno aperto solo la sera per un’ora e mezza facendo il pienone di 1.276 visitatori. Sabato però alle 17.30 in molti hanno dovuto mollare il colpo, perché le porte si stavano chiudendo per far posto alla presentazione del libro su Nazario Sauro. Ma prima del triste avviso quasi nessuno ha desistito, ricorrendo al proprio ombrello per ripararsi da un sole inaspettato, quando in realtà sarebbe servito per una pioggia che i meteorologi avevano ben che previsto da giorni. Fortunati anche i villeggianti della crociera che hanno potuto esplorare i due piani del veliero che non si presentava a Trieste dal 2007.

Oggi (domenica 15 maggio), ultimo giorno di visite, la Vespucci si aprirà al pubblico dalle 14.30 alle 18.30 e dalle 20 alle 21.30.

A farsi chilometri moltissimi giovani, come Stefano e Riccardo, in coda per due ore e mezza. Se siano poi alla fine riusciti a godere anche loro della bellezza firmata Castellammare di Stabia nel 1930, non si sa. «Noi ci proviamo fino all’ultimo, siamo grandi appassionati di vela - dicono -, altrimenti torniamo domani». I veri appassionati però sono quasi all’inizio della fila. Quelli che dovevano assolutamente salirci. Un gruppo misto mare, che le onde blu le ha sempre viste, ma che dal vivo non aveva mai visto la Vespucci e questa occasione non poteva perdersela: Gaia, Valeria e Giovanni dalla Sicilia, Dino e Fabio dalla Croazia, un bel gruppo affiatato di studenti che frequenta l’Università di Trieste.

Gli 85 anni della nave scuola Vespucci

«Il mio hobby - dice Gaia - è costruire modellini in legno di grandi navi e quindi ero curiosa di sapere finalmente come sono fatte bene dentro, così mi potrò sbizzarrire ancora di più nelle mie prossime creazioni». Il vero velista però è Dino, contentissimo di salire su un veliero di dimensioni enormi, 101 metri di lunghezza e 16 di larghezza, lui che in barca, nella sua città croata, ci va sempre. E poi c’è Enrico: «Voglio diventare comandante di plancia». Non ci sono ripensamenti, nessuna esitazione sul futuro. «Da tre anni vado in canoa, domani ho una gara, mi alleno con la Polisportiva San Marco».

Ma dov’è nata tutta questa passione? Il papà s’intromette e spiega nel dettaglio: «Lo zio è commissario di bordo, poi negli ultimi anni grazie agli amici che hanno le barche e alle crociere che abbiamo fatto, Enzo si è innamorato del mare e il prossimo anno andrà al Nautico».

Nave Vespucci a Trieste, il mito aspetta i visitatori FOTO / VIDEO
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Forse diventerà come il comandante Carlo Lapanje, il successore di Agostino Straulino? Le idee chiare ce le ha già. «Con la nuova riforma dopo il Nautico si può accedere direttamente all’Accademia del mare - racconta il padre - così si fa una specie di minilaurea e poi si va direttamente all’imbarco». Ma anche Sarah, piccolina ancora, la mamma la tiene in braccio, vuole guidare da grande le navi. «Forse ha preso la mia passione per Star Trek - dice la mamma Michela vicina al nonno, fratello di un ufficiale nella Marina mercantile -, quindi non mi stupirei se da grande volesse intraprendere questa carriera. L’ho già portata a visitare anche la Cavour».

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