Trieste, impennata di divorzi: in 10 anni addii tra ex cresciuti del 35,2%

A fine 2017 rilevati 14 mila residenti con unioni definitivamente fallite alle spalle. E in migliaia, pure per motivi economici, si separano senza ufficializzare la rottura

TRIESTE Boom di divorzi tra i residenti della provincia di Trieste. Nel giro di dieci anni la percentuale di uomini e donne con matrimoni andati in frantumi è cresciuta del 35,2%. Lo rivelano i dati Istat, che fotografano un costante aumento di persone divorziate a fronte di una progressiva, e inesorabile, diminuzione del numero degli abitanti.

A fine 2017, a fronte di 234.682 residenti sul territorio provinciale, l’esercito di ex mogli ed ex mariti contava 13.830 unità. Ben 3.605 in più rispetto alle 11.340 del 2010, anno in cui la popolazione della provincia di Trieste ammontava a quota 236.546 residenti. Ancora più marcata l’impennata se si prendono in esame i dati 2007, quando all’Anagrafe risultavano iscritti 236.512 residenti e 10.225 divorziati.

Dati che evidenziano in maniera chiara quanto sia cambiato anche il “peso” di questa fetta di residenti rispetto al totale: i divorziati, che 10 anni fa erano il 4,3% della popolazione, oggi rappresentanto poco meno del 6% degli abitanti complessivi. La struttura sociale della provincia, dunque, cambia. E bisogna pensare pure che, al numero già di per sè elevato di persone che allo stato civile risultano divorziate, va aggiunto un considerevole numero di coppie separate e che, per motivi diversi, non hanno ancora chiuso definitivamente il rapporto matrimoniale. Sono migliaia infatti i coniugi che, spesso e volentieri per ragioni economiche, smettono di vivere come una coppia ma non formalizzano la fine della vita matrimoniale, rimanendo anche per decenni in questa sorta di limbo.

La fascia di età in cui si registra un maggior numero di divorziati è quella tra i 50 e i 54 anni. Tra chi appartiene a quella categoria la percentuale di persone con unioni naufragate è addirittura del 12,3 %. Molte di queste persone si sono rifatte una famiglia, hanno un nuovo compagno o una compagna. Altre, invece, sono entrate a far parte delle nutrite file dei single. Nel corso degli anni l’impennata di matrimoni che naufrano e unioni che vacillano ha prodotto anche una sensibile crescita di persone sole, senza più alle spalle una famiglia, che chiedono aiuto ai Servizi sociali del Comune, alle associazioni che supportano i bisognosi, alla Caritas e alle parrocchie.

Passando alla distribuzione territoriale, l’Istar assegna a Trieste il titolo di Comune in cui si divorzia di più. Gli ex mariti e le ex mogli, nel solo capoluogo, sono 12.434, vale a dire 6,8% dei residenti. Nel 2007 erano invece 9.267, cioè il 4,5 % dei residenti, con un picco, allora, tra la popolazione di età compresa tra 45 e i 49 anni. A Muggia i divorziati sono attualmente 652, il 4,9 per cento dei residenti.

A Duino Aurisina hanno messo definitivamente una pietra sopra alle loro nozze in 416, il 4,8 dei residenti, mentre a Sgonico sono in 73, il 3,5 %. La percentuale più bassa di persone con matrimoni finiti male alle spalle, il 3,1 %, si riscontra a Monrupino mentre San Dorligo si colloca nel mezzo con il 3,9 % rispetto. Tornando infine a Trieste, dall’Ufficio Anagrafe del Comunale fanno sapere che, da inizio 2018, le separazioni sono state 63 mentre i divorzi sono stati 85. Nel 2017 erano stati invece registrati 136 divorzi e 94 separazioni.

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