Trieste, il varco doganale lascia lo storico sito in largo Santos ed entra nel Porto vecchio

La nuova postazione è già stata approntata proprio di fianco

all’ex presidenza dell’Autorità portuale. Spazio a due cantieri

Massimo Greco
Il varco in largo Città di Santos che conduce in Porto vecchio. Foto di Andrea Lasorte
Il varco in largo Città di Santos che conduce in Porto vecchio. Foto di Andrea Lasorte

TRIESTE Le Idi di marzo non riescono a scrollarsi di dosso l’aura della storia. A Trieste, se sarà confermata la data di mercoledì 15 marzo, Clio celebrerà il trasferimento del varco doganale dal tradizionale ingresso monumentale in largo Città di Santos a una nuova postazione, già visibile e in buona parte allestita con garitte e un’ampia copertura metallica, di fianco all’ex presidenza dell’Autorità portuale, a meno di 200 metri dall’attuale presidio.

Con questo atto, nel contempo operativo e simbolico, il Comune triestino si appropria di un ulteriore pezzo del Porto vecchio, quello che rappresentava la linea divisoria tra lo scalo marittimo e l’area urbana. In verità le ragioni dello spostamento in direzione del mare, che è stato curato dall’Autorità portuale, sono più pratiche che ideali.

Il Municipio, che a lungo ha dialogato con le amministrazioni pubbliche competenti per giungere a questo risultato, abbisogna dello spazio, che si apre immediatamente oltre il varco, per procedere con i lavori in Porto vecchio. Lavori che si biforcano su due direttrici. La prima riguarda le opere di infrastrutturazione (acqua, luce, gas, verde, ciclabile, marciapiedi) che vanno dal retro della centrale idrodinamica fino ai varchi in largo Città di Santos, finanziati con 9 milioni di euro e appaltati alla coppia Mari&Mazzaroli e Adriacos.

L’altro cantiere sarà invece dedicato al cosiddetto “parco lineare”, che a sua volta procede dal Magazzino 26 fino al “villaggio Greensisam”, al confine con il Molo IV: la gara - ricorda il direttore dipartimentale Giulio Bernetti - sarà bandita nei prossimi giorni.

L’ambizioso percorso era stato elaborato dall’architetto genovese Alfredo Femia, in collaborazione con il paesaggista Michelangelo Pugliese e con il professionista triestino Giovanni Damiani. La presentazione era avvenuta nel settembre dello scorso anno. Venne comunicato che il “parco lineare” si sarebbe esteso tra la seconda e la terza fila dei magazzini del Porto Vecchio, prevedendo una connessione sia a sud con il centro cittadino, sia a nord con il parcheggio Bovedo.

Il tracciato del nuovo parco asseconderà - era stato detto - le tracce dei binari e degli scartamenti, mentre le geometrie cilindriche degli scambiatori ferroviari definiranno il disegno delle piazze, determinando gli incroci. E su questo “concept” progettuale, si innesterà anche il percorso ciclo-pedonale. Si tratta di una delle principali realizzazioni nel quadro della riqualificazione di Porto vecchio, comportando un investimento di 21 milioni.

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