Trieste, il trasloco dei Punti franchi diventa realtà
TRIESTE Il decreto di trasferimento dei Punti franchi è stato firmato ieri pomeriggio dal Commissario del governo, il prefetto di Trieste Francesca Adelaide Garufi, che ha informato il governatore regionale Debora Serracchiani e il sindaco Roberto Cosolini. La firma è avvenuta dopo che il Commissario aveva ottenuto disco verde dalla stessa Regione e dalle amministrazioni comunali triestina e muggesana, il parere favorevole da parte degli organi competenti (Dogane, Capitaneria di porto, Guardia di finanza, Polizia di frontiera, sindaci di Monrupino e Sgonico).
Il provvedimento consentirà adesso all’Autorità portuale di adottare tutti gli atti necessari per gestire lo spostamento dei Punti franchi dal Porto vecchio alle destinazioni richieste dalla stessa Autorità e individuati dal Commissario. «La palla passa all’Autorità - ha dichiarato ieri sera Francesca Adelaide Garufi - che definirà gli strumenti amministrativi e strutturali per la delimitazione degli spazi precisati nel provvedimento». Il Commissario si riferisce agli atti che l’Authority dovrà compiere d’intesa con altri enti e società interessati al trasferimento, come nel caso del liquidando Ezit, dell’Interporto di Fernetti, di Teseco.
Il Commissario ha confermato che la superficie spostata è inferiore ai 300 mila metri quadrati e dovrebbe quindi coincidere con quei 270 mila mq di cui si era finora parlato. «Ma questo significa poco - ha chiarito ancora il prefetto di Trieste - perchè questo è solo un primo atto, in quanto saranno possibili ulteriori provvedimenti per ampliare le superfici trasferibili».
Il trasferimento riguarda cinque aree. La numero 1 è collocata all'Interporto di Fernetti, si estenderà per 10mila metri quadrati e avrà funzione di "buffer" (zona di entrata e uscita) per le attività di terminalistica ro-ro del porto di Trieste, e di magazzino per stoccaggio di merci in arrivo e in partenza anche mediante l'utilizzo del treno shuttle che attualmente collega porto e interporto. La zona identificata già oggi funge da parcheggio e check-in per i camion turchi in attesa di imbarco e da magazzino per merci destinate a mercati extracomunitari. L’area numero 2 attiene sempre ai camion che devono imbarcarsi sui traghetti e riguarderà 27.560 metri quadrati all'ex stazione di Prosecco. Qui però, dove esiste un Punto franco costituito nel 1949 ma mai attivato, sono necessari importanti lavori di sistemazione.
L’area numero 3, misurata in 60mila metri quadrati, è collocata all'ex Aquila in concessione alla Teseco, dove i progetti prevedono la realizzazione di un nuovo terminal ro-ro. L'area numero 4 riguarderà il Canale navigabile, si tratta di 67 mila metri quadrati in zona demaniale-portuale: obiettivo è la produzione di merci destinate al mercato extracomunitario, in questo modo si risparmierebbero le accise su energia e carburanti grazie ad appositi decreti attuativi. Infine l’area numero 5 perimetra una zona di 110mila metri quadrati alle Noghere con funzione logistica o industriale, correlata obbligatoriamente a merci destinate ai mercati extracomunitari. Merci che, se subiranno lavorazioni superiori al 50% del valore, potranno acquisire la denominazione "Made in Italy".
La firma commissariale è stata preceduta l'11 gennaio dalla delibera della giunta comunale triestina che ha assentito riguardo le aree individuate e ha autorizzato il sindaco a sottoscrivere l'intesa con gli altri soggetti affinché il prefetto possa ufficializzare lo spostamento. A seguire la giunta comunale di Muggia, il 13 gennaio, ha approvato a sua volta l'individuazione delle aree. Infine il sì del governatore Serracchiani.
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