Trieste, il tour europeo in sette tappe dei paladini delle due ruote
TRIESTE Hanno macinato oltre mille chilometri in bicicletta nell’Est dell'Europa, abbinando la passione per le due ruote all'impegno rivolto alla promozione degli spostamenti ecosostenibili e al desiderio di venire incontro alle esigenze dei ciclisti triestini. All’avventura infatti hanno abbinato una raccolta fondi attraverso la quale acquisteranno una serie di stalli per bici da donare al Comune di Trieste.
Si è concluso domenica scorsa il “giro delle sette capitali” dei “Ciclomonones”, gruppo di otto ciclisti tutti triestini che in due settimane ha percorso 1327 chilometri, partendo da Trieste e visitando Lubiana, Zagabria, Budapest, Bratislava, Vienna e Praga.
Tredici giorni passati pedalando e documentando su Facebook anche piste e percorsi ciclabili in Europa, sottolineando il modo ecologico e divertente di muoversi. I Ciclomonones sono Diego Manna, Michele Zazzara, Marco Massimiliani, Matteo Rugo, Guy Fabricci, Stephane Pasticier, Emanuele Deseira e Stefano Rao.
«Alle sette città - ricorda Manna - sono stati associati altrettanti vizi capitali, partendo dall'accidia di Trieste, città del “no sepol” e del “no go voia”. La richiesta di pagamenti anticipati ha valso a Lubiana l’abbinamento con l'avarizia, mentre il forte carattere dei croati ha portato a scegliere l'ira per caratterizzare Zagabria.
Budapest, città con la maggior produzione pornografica mondiale, non poteva non essere associata alla lussuria. Superbia per la capitale dell'ex impero asburgico Vienna e invidia per la dirimpettaia Bratislava. Non resta che la gola per Praga, che ospita addirittura le terme della birra».
Chilometro dopo chilometro hanno superato imprevisti, incontrando pure chi conosceva magari per caso il capoluogo giuliano. «Come il camionista slovacco Theodor, che ha raccontato di aver fatto il bagno in mare per la prima volta proprio a Trieste o la chiacchierata con tre ragazze ungheresi che avevano fatto visita a Trieste in giugno. Da ricordare - aggiunge Manna - anche l'ultima sera a Praga, quando abbiamo coinvolto il fisarmonicista di un locale del posto nell'esecuzione di “Viva l'A e po bon”».
E ancora tanti episodi che forse finiranno in un libro, come già successo per altri viaggi affrontati dal gruppo in passato. «Abbiamo totalizzato due forature, quattro punture di vespe, una catena rotta, due cadute senza conseguenze. Tra le abitudini quella di passare i confini cantando in coro “Finanziere” e poi c'è stato pure un improvvisato minitorneo di calcio-volley sul marciapiedi in Ungheria, davanti alle risate dei passanti».
Non solo divertimento e tante tappe trascorse insieme. Sensibili al tema della mobilità sostenibile, i Ciclomonones hanno raccolto materiale fotografico sulle modalità con le quali sono state realizzate le ciclabili nelle città visitate, Vienna in primis. Inoltre hanno venduto le proprie magliette e destinato il ricavato all'acquisto di alcuni stalli per biciclette.
L'iniziativa è stata un successo, tanto che sono state vendute ben 155 t-shirt, corrispondenti al momento a quattro stalli. Un quinto stallo verrà offerto da Urbanwear, il negozio dove sono state stampate le magliette. L'installazione avverrà durante la settimana della mobilità sostenibile, dal 19 settembre, con la collaborazione del Comune di Trieste.
«I Ciclomonones con questa iniziativa vogliono mandare due messaggi, il primo è che Trieste è di sicuro ideale per gli amanti delle bici, il secondo è che, con un po' di buona volontà, qualunque cittadino può dare il proprio piccolo contributo alla crescita e al benessere della città. Insomma, anche a Trieste - conclude Manna - “fazendo, se pol”».
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