Trieste, il tetto della piscina Bianchi a nuovo dopo 16 anni di problemi

In dirittura il cantiere da quasi un milione di euro congelato nel 2020 dal Covid. I primi distacchi dei pannelli già nel 2005 pochi mesi dopo l’inaugurazione

TRIESTE Sono in dirittura d’arrivo gli interventi al tetto della piscina Bianchi, che hanno comportato una spesa di quasi un milione di euro, iniziati a settembre 2019, sospesi qualche mese causa Covid- 19 e con la conclusione prevista ad aprile. Si chiude così definitivamente una fase di “ricostruzione” della struttura superiore dell’impianto i cui primi problemi risalgono a quasi 16 anni fa, a pochi mesi dall’inaugurazione. L’annuncio della fase finale dei lavori è arrivato dai social, sulla pagina Fb dell’impianto stesso. «Si sono quasi conclusi i lunghi e complessi lavori - si legge - per il rifacimento e l’isolamento del tetto, e almeno questa è una buona notizia». A sottolineare con soddisfazione che l’iter ormai è quasi ultimato è Franco Del Campo, direttore del Centro federale della Fin: «È un’opera che credo sia stata complicata, ma che è stata realizzata in modo molto curato e attento. Avevamo spifferi e ci pioveva dentro, anche in modo consistente».

Maltempo a Trieste, piove dentro la piscina Bianchi


Il cantiere, a cura della ditta Omnia, con la direzione dell’ingegner Paolo Parovel, come ricorda l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Elisa Lodi, ha previsto una spesa di 980 mila euro. «Lavori - ricorda Lodi - che saranno terminati ad aprile e che riguardano la verifica completa della struttura della copertura metallica, la realizzazione del nuovo pacchetto di copertura isolante e del manto in acciaio zincato elettrocolorato, oltre alle opere accessorie, tutte appunto in fase di ultimazione. Gli interventi permetteranno di risolvere il problema delle infiltrazioni e sono necessari per mantenere un polo natatorio come quello della Bianchi a un livello importante, anche considerando le tante manifestazioni che si svolgono e si svolgeranno».

I primi problemi, come si diceva, erano stati rilevati già nel 2005. «Poco dopo l’inaugurazione abbiamo assistito al distacco dei primi pannelli dal soffitto», ricorda Del Campo: «Per fortuna erano leggeri e non causavamo rischi per le persone, ma è stato il primo segnale che qualcosa non andava. Penso che già all’epoca l’acqua entrasse. Grazie all’attenzione dell’assessore Giorgio Rossi, una verifica sui cosiddetti “tendini” sui quali era appesa la pannellatura ha rivelato che erano arrugginiti. A quel punto tutta la controsoffittatura è stata tolta. Esteticamente non è stato un danno - sottolinea - ma come Fin ci siamo sobbarcati i lavori per migliorare l’illuminazione era in parte compromessa».

Ad aprile dunque si chiude un lungo capitolo. «Per noi è fondamentale che l’impianto sia in ottime condizioni perché ricordiamo - aggiunge Del Campo - che in questo momento si allenano oltre 500 agonisti di tutte le discipline, nel massimo rispetto delle norme anti-Covid. Credo siamo l’unica realtà in Italia con questi numeri. In più continuiamo a ospitare eventi a livello locale, nazionale e internazionale». —


 

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