Trieste, il Tar boccia l'ordinanza antibivacchi

Il Tribunale ha giudicato illegittima la misura emessa dal Comune di Trieste. Ricorso di un richiedente asilo
Un bivacco improvvisato nel sottopasso della stazione da alcuni profughi
Un bivacco improvvisato nel sottopasso della stazione da alcuni profughi

TRIESTE Il Tar del Friuli Venezia Giulia boccia la cosiddetta ordinanza antibivacco emessa nei mesi scorsi dal Comune di Trieste per sanzionare chi si fosse trovato a dormire all’aperto nei dintorni della stazione centrale.

Il Tribunale si è espresso in seguito al ricorso presentato da un richiedente asilo pakistano, Nawaz Shah, trovato a dormire all’aperto e per questo sanzionato dalla polizia municipale con alcune decine di euro, sulla base dell’ordinanza che fino al 15 novembre ha vietato lo stazionamento all’aperto, il consumo di alimenti e la collocazione di oggetti personali sul suolo pubblico.

Il richiedente asilo ha ricorso al Tar per ottenere l’annullamento della sanzione, ottenendo ragione dal Tar, che ha inoltre giudicato illegittima la misura emessa dal sindaco Roberto Dipiazza, sebbene ormai scaduta da poco meno di un mese.

Secondo il Tribunale amministrativo, l’amministrazione comunale può infatti varare ordinanze solo per fronteggiare eventi e pericoli eccezionali ed emergenziali che minaccino l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana, e che non possano essere affrontati in via ordinaria. In caso contrario il Comune esorbiterebbe dai propri poteri. Il Tribunale ha inoltre condannato il ministero dell’Interno a rifondere al ricorrente le spese di giudizio, liquidate con mille euro.

«Prendo atto della decisione del Tar di annullare l'ordinanza perché ritenuto provvedimento amministrativo non adatto, ma preciso anche che la volontà dell'amministrazione rimane la stessa, ovvero adottare tutti i provvedimenti possibili affinché Trieste torni a essere una città bella, pulita e sicura, quindi nel frattempo si è dato avvio all'iter per l'approvazione del nuovo regolamento di polizia urbana, in arrivo in aula consiliare all'inizio del prossimo anno. Un nuovo atto amministrativo che contiene il divieto di bivacco su tutto il territorio comunale e, che per sua natura, supererà tutte le eccezioni sollevate dal Tar».

Lo ha detto il vicesindaco e assessore alla Polizia locale e Sicurezza del Comune, Pierpaolo Roberti (Lega Nord), commentando la sentenza del Tribunale amministrativo per il Friuli Venezia Giulia. «Il fenomeno del bivacco in alcune zone della città - ha detto Roberti - ha assunto negli ultimi anni dimensioni preoccupanti, rappresentando un danno per l'intera collettività in termini di degrado urbano, oltre a essere un pessimo biglietto da visita per i turisti in arrivo in città.

Per questo l'amministrazione comunale ha deciso di affrontare con massima tempestività quella situazione con lo strumento più rapido ed efficace, quello dell'ordinanza, con il quale il fenomeno è stato effettivamente debellato dando risposte concrete - ha concluso - ai tanti cittadini che chiedevano soluzioni in tal senso».

 

 

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