Trieste, il Sincrotrone raddoppia col superlaser
Fermi@Elettra, il laser ad elettroni liberi che sarà affiancato alla sorgente di luce di sincrotrone Elettra è entrato nella fase sperimentale. Il presidente della società, Carlo Rizzuto: "L'inaugurazione è imminente"
Il Sincrotrone
TRIESTE.
Ormai è conto alla rovescia. Fermi@Elettra, il laser ad elettroni liberi che sarà affiancato alla sorgente di luce di sincrotrone Elettra è entrato dopo l’allestimento nella sua fase sperimentale. Lo conferma lo stesso presidente della società, Carlo Rizzuto, che peraltro non si sbilancia sulla possibile data della sua inaugurazione.
"Non esiste una data ufficiale – racconta – ma possiamo dire che è imminente. E, dopo un investimento da 150 milioni di euro, possiamo confermare che sarà l’unica di questo tipo nel mondo". Per inserire un laser lungo più di 360 metri e nuove volumetrie con 18.500 metri cubi destinati alla nuova macchina, ai laboratori e ai servizi di supporto, nonché un’area di 1450 metri quadri per parcheggi per i visitatori, in via di ultimazione proprio in questi giorni, l’intervento ha avuto il suo daffare per uscire dalle forche caudine della variante urbanistica in Comune, ma alla fine ce l’ha fatta.
Fermi@Elettra lavorerà in maniera complementare con l'anello del sincrotrone nello studio dei processi chimici, fisici e biochimici in diversi campi che vanno dalle scienze mediche e farmacologiche, a quelle dei materiali e della chimica.
La sua realizzazione è stata possibile grazie all'intervento della Banca europea per gli investimenti-Bei, che ha erogato un prestito di 20 milioni di euro, che hanno coperto la metà dei costi per realizzare la fase conclusiva del progetto.
In termini strettamente tecnici, come fa notare Rizzuto, si tratta di un salto di qualità notevolissimo. La produzione di impulsi di luce 10 miliardi più brillanti e più brevi di quelli dell'anello di sincrotrone permetterà di realizzare una sequenza di immagini per un'analisi accurata della struttura dinamica dei materiali, ma in questo caso con livelli di dettagli senza precedenti. Grazie al nuovo laser sarà possibile aggiungere alla ricerca anche applicazioni pratiche.
"È di sicuro il più grosso progetto realizzato negli ultimi 5-10 anni in Italia – sottolinea Rizzuto – e con le nuove tecnologie messe in campo da questa nuova struttura di luce, sarà possibile sfidare le economie competitive di Cina e India, ad esempio, che marcano ogni anni investimenti in aumento del 25 per cento nel settore della ricerca e dell’università, nello sviluppo di nuove tecniche per migliorare la qualità dei prodotti dell'industria manifatturiera".
A chi, non troppo tempo fa, imputava alle istituzioni di ricerca costi elevati a fronte di ricadute sul territorio molto limitate, Rizzuto ha nuove realtà da opporre. "Sul territorio, con una filiale anche in Slovenia, ha preso corpo ad esempio la Kyma, azienda specializzata nella produzione di componenti magnetiche destinate alle sorgenti di luce. Un bel passo avanti, considerato che finora dovevamo importarli, mentre adesso siamo noi stessi ad esportarli in Cina, India e negli Stati Uniti".
Che il Sincrotrone stia diventando un’incubatrice per la ricerca di molte imprese esterne lo dimostra del resto il suo portafogli clienti, seppur limato dalla crisi in atto. "Grazie alla nuova sorgente – anticipa Rizzuto – abbiamo potuto siglare un contratto con la Zambon medicinali ma a più riprese si sono avvalse dei nostri servizi industrie di prima importanza come la Illy, la Barilla, la Fincantieri, per citarne solo alcune".
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