Trieste, il “risotto grezzo” regala a Valmarin lo scettro dei cuochi

Il vincitore della gara cittadina è in forza “Ai tre Magnoni”. Decisiva la ricetta con kren, musetto, Terrano e sardoni
Il vincitore Daniele Valmarin, a destra, assieme al bronzo Claudio Rosso (Bruni)
Il vincitore Daniele Valmarin, a destra, assieme al bronzo Claudio Rosso (Bruni)

TRIESTE È Daniele Valmarin, del ristorante “Ai tre Magnoni”, il cuoco dell’anno in città. La proclamazione è avvenuta ieri, nel corso della tradizionale manifestazione che si svolge per l’organizzazione dell’Associazioni cuochi Trieste, impegnata ogni anno, da un lustro, ad allestire il trofeo città di Trieste, gara che vede in competizione fra loro alcuni fra i migliori cuochi della città e i ragazzi delle locali scuole alberghiere.

Il confronto permette anche di assegnare alcuni premi in virtù di una gara che si articola nella preparazione sul posto di pietanze. In questo specifico contesto, hanno vinto la medaglia d’oro Pasquale Sorrentino del ristorante Joja, Jacopo Babudri dell’ArcoRiccardo e ancora Daniele Valmarin, dei tre Magnoni. Prima di essere nominato cuoco dell’anno, Daniele Valmarin ha preparato un piatto definito “risotto grezzo”, con la presenza di kren, musetto, vino Terrano e sardoni. L’Argento è andato a Damjan Gregori (Al Tiglio Basovizza), Emanuel detto Jak Felluga (Tre Magnoni) e a Edoardo Jurkic (Eppinger via Dante). Il Bronzo a Pavel Marc (ristorante alla Posta di Basovizza), Davide Rabassi (anch’egli della Posta di Basovizza) e a Claudio Rosso (Antica ghiacceretta).

Foto di gruppo dei partecipanti al concorso "Cuoco dell'anno" (Bruni)
Foto di gruppo dei partecipanti al concorso "Cuoco dell'anno" (Bruni)

Per quanto concerne la competizione che ha visto in gara i giovani delle scuole alberghiere di Trieste, cioè lo Ial, Ad Formandum e il Villaggio del Fanciullo, che potevano presentare due cuochi a testa, la vittoria è andata ai rappresenti del Villaggio del Fanciullo, che hanno proposto un piatto con riso Venere, cioè quello integrale caratterizzato dal colore viola, quasi nero, e che mantiene nel chicco la fibra grezza, e l’aggiunta di croccante di pancetta, uovo e panna montata. Le valutazioni e i voti che hanno permesso di definire le classifiche finali sono stati espressi da una qualificata giuria, che si è dedicata all’analisi dei piatti, prendendo in considerazione anche le fasi di preparazione e le difficoltà nella creazione delle singole pietanze.

L’intero evento si è svolto sotto la regia dello storico presidente dell’Associazione cuochi di Trieste, EmilioC‹uk, davanti a un pubblico che ha seguito con estrema attenzione tutte le fasi della gara. Teatro dell’appuntamento il ristorante alla Posta di Basovizza, dopo che, per alcune edizioni, la gara si era svolta al ristorante Scabar. Obiettivo degli organizzatori, quello di permettere ai cuochi di Trieste di partecipare a una competizione che garantisca a tutti un momento di crescita professionale. Di estrema importanza anche il confronto fra i giovani delle Scuole alberghiere di Trieste, che in questo contesto possono misurarsi fra loro e accumulare esperienza, in quanto la loro prospettiva è di prendere, fra qualche anno, il posto dei professionisti che oggi sono i protagonisti della scena enogastronomica triestina.

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