Trieste, il primo supermercato dell’Est

Ha aperto in piazza Garibaldi e vende soltanto prodotti ucraini e rumeni. Piace anche ai triestini
Di Micol Brusaferro
Lasorte Trieste 07/01/16 - Piazza Garibaldi, Nuovo Supermercato Negozio Rumeno Ucraino, Eli.s.ro
Lasorte Trieste 07/01/16 - Piazza Garibaldi, Nuovo Supermercato Negozio Rumeno Ucraino, Eli.s.ro

Filetti di aringa marinati ripieni di cipolla, foglie di vite con le quali avvolgere la carne, dolci a base di semi di papavero. Sono alcuni delle specialità che espone Eli.S.Ro. primo supermercato con prodotti rumeni e ucraini aperto a Trieste. È il quarto di una catena di alimentari, già avviata a Oderzo, San Donà di Piave e Pordenone, che ha aperto i battenti qualche settimana fa in piazza Garibaldi.

Sugli scaffali c’è un po’ di tutto, dai dolci alle salse, dai condimenti alle carni, passando per insaccati, formaggi, prodotti in scatola, verdure in enormi contenitori sott’olio, sott’aceto e soprattutto in salamoia e ancora un banco fr

igo con prelibatezze fresche. Come mai aprire un negozio solo con merce dei due Paesi dell’Est? Sia per far ritrovare, a chi si è trasferito in Italia, i sapori di casa, sia per far provare un po’ a tutti gusti che abitualmente non si trovano nei supermercati italiani. La comunità ucraina in particolare a Trieste è numerosa e, secondo i dati forniti dall’anagrafe, conta su 2792 persone, mentre i rumeni sono 612. In base ai clienti che entrano ed escono, la voce si è sparsa e sono in molti a fare tappa in piazza Garibaldi per la spesa. Ma la curiosità ha attirato anche molti triestini e, oltre alle etichette in italiano, il personale del negozio fornisce spesso informazioni sulle caratteristiche dei prodotti e sulle preparazioni necessarie per rendere al meglio determinate pietanze. Molte sono dal sapore deciso, spesso piccanti, tanti nomi sono impronunciabili però l’aspetto è invitante. Qualche esempio? “Koreczki Mycliwska”, arringa marinata con ripieno di cipolla e funghi, con l’aggiunta di zucchero, insaporito anche con senape o ancora “baigli mac”, dolce che assomiglia un po’ al locale presnitz, con pasta sfoglia arrotolata, ma con il ripieno a base di semi di papavero, in diverse varianti. Quali specialità testare per scoprire qualcosa di diverso dal solito? «Alcuni cibi sono simili quelli italiani, ma con qualche ingrediente particolare aggiunto, altri sono molto diversi, il consiglio – scherza una delle persone che lavora all’interno – è di provare tutto». Il negozio è solo l’ultimo di una lunga serie di locali ed esercizi commerciali stranieri ad aver aperto i battenti nella zona. Negli ultimi anni tra via Pascoli, piazza Libertà, via Raffineria e le strade limitrofe sono sorti un parrucchiere cinese, stessa nazionalità per un negozio di casalinghi e una sartoria, a questi si aggiungono due attività di kebab e molti bar gestiti spesso da titolari cinesi o giunti dall’Est. «Riflettono la natura di questa zona – commenta un residente – che negli ultimi anni ha visto anche una crescita di abitanti che arrivano da altri Paesi, credo stia diventando una delle parti più multietniche di Trieste». Sul fronte alimentare ci sono già altri esempi precedenti a quello rumeno-ucraino, con punti vendita di prodotti indiani, cinesi, russi, turchi e non solo, come in via Ginnastica, con bevande e alimenti provenienti da Russia, Georgia, Ucraina, Polonia, Moldavia, Armenia ed altri paesi dell’Est Europa o come in via Brunner, dove sono esposte specialità indiane.

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