Trieste, il presidente di Barcolana Gialuz: «Giusto restare a terra, salvata almeno la festa»

Il capo della Svbg è comunque soddisfatto: «Una squadra eccezionale, orgoglioso della sperimentazione sanitaria al molo IV. Nel 2021 insieme in golfo»

TRIESTE «Orgoglio. La squadra di Barcolana si è dimostrata ancora una volta eccezionale e, lavorando con istituzioni, forze dell’ordine, partners pubblici e privati, siamo riusciti ad organizzare un evento in sicurezza a cui è mancata solo la ciliegina». Mitja Gialuz, presidente della Società velica Barcola Grignano, cerca il lato positivo in un anno difficile per l’emergenza Covid e poi per il maltempo che ha costretto al rinvio della regata.

A sera, qual è il bilancio finale di Barcolana 52?

Il messaggio più bello ricevuto è stato: grazie, ci avete regalato la speranza per una nuova normalità. La Barcolana 2020 si è tenuta e va in archivio come una manifestazione che ha dimostrato come si possano fare le cose in sicurezza. Sono orgoglioso, inoltre, della sperimentazione fatta al Molo IV che consentirà di migliorare e accorciare i tempi di validazione dei test salivari che rappresentano il futuro. Ancora una volta ci siamo messi a disposizione della collettività e ringrazio la Regione e il sistema sanitario per il supporto.

Quando avete capito che era impossibile dare una partenza?

Il rimorchiatore era uscito nella notte di sabato e alle 5. 30 ha inviato i primi dati con raffiche tra i 35 e i 40 nodi. Alle 6. 45 è uscito il nostro gommone sulla linea di partenza e ha registrato raffiche a 30 nodi. A quel punto è stato doveroso decidere di annullare, insieme alla Capitaneria di porto, con le previsioni che davano il vento in aumento.

Facile per la sicurezza in mare, ma qual è stato il sentimento in quel momento?

Amarezza. Perché negli ultimi giorni ho visto tutti i componenti del team Barcolana stremati dalla fatica e questa mattina (ieri, ndr) ho provato dispiacere nel dover prendere atto che non avremmo potuto fare la regata. Poi, guardando il mare e le condizioni, abbiamo capito di aver fatto la cosa giusta.

Eravate preparati viste le previsioni?

Sì, tant’è che sabato sera avevamo messo in sicurezza gli ormeggi spostando nei bacini più protetti le barche a rischio. Voglio ringraziare tutti i collaboratori e i volontari i quali hanno dato prova di grandissima capacità organizzativa, coraggio e responsabilità. Ci abbiamo provato fino in fondo, poi ci siamo arresi perché quando sua maestà la Bora arriva sul golfo ed è incavolata come oggi (ieri, ndr) è meglio stare a terra come ci ha insegnato il comandante Sandro Chersi.

Qualcuno auspicava in un rinvio magari di un giorno, ci avete pensato?

Chiunque conosce la manifestazione sa che è impossibile rinviarla, tanto più in una giornata feriale. Abbiamo pensato al popolo della Barcolana e la priorità è stata la sicurezza. Poi le valutazioni dei singoli lasciano il tempo che trovano e mi auguro siano giustificate solo dalla frustrazione sportiva per non aver regatato.

Che bilancio si può fare?

È stata un’edizione intensa e assai complicata, rivoluzionato tutto quello che andava cambiato: dalla formula delle iscrizioni al villaggio, dal format dei grandi eventi alla gestione delle persone a terra. Alla fine però siamo riusciti a dimostrare una straordinaria capacità di adattamento. Questa è la grande forza di Barcolana.

Il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola ha approvato la scelta presa da Barcolana, un segnale di vicinanza da parte del main sponsor.

Voglio ringraziare Generali e tutti gli sponsor perché in un anno così difficile hanno voluto credere nella Barcolana. Ci sono stati vicini e ci hanno consentito di provarci fino all’ultimo senza pressioni sui numeri, ma con l’obiettivo di gettare un ponte sul prossimo anno.

In questo senso siete già al lavoro?

Come sempre. La speranza più grande è che la bora possa spazzare via il Covid-19 e ritrovarci il 10 ottobre 2021 con una giornata di sole ad abbracciarci veramente dopo esserci lasciati alle spalle la pandemia. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo