Trieste, il popolo del web affossa via Mazzini pedonale
TRIESTE I triestini dicono no alla pedonalizzazione della parte alta di via Mazzini. È l’esito del sondaggio sul web proposto dal Piccolo, chiuso ieri alle 18. A schierarsi contro la nuova isola pedonale una maggioranza netta, pari al 60 per cento dei votanti, che sono stati più di ottomila (per la precisione 8.031). A riprova di quanto il problema sia particolarmente sentito dalla cittadinanza, che giudica inadeguato il provvedimento proposto, in via per ora sperimentale, dalla giunta guidata dal sindaco Roberto Cosolini.
Un risultato molto chiaro, forse imprevisto, ma significativo. Il successo del no è inequivocabile, ma lo è altrettanto quello del sondaggio proposto dal Piccolo: ottomila voti rappresentano una fotografia rilevante per conoscere il parere dei triestini, che si sono prestati volentieri, rispondendo in massa, testimoniando quanto favore incontrino ormai le rilevazioni via web. Poter dire con un clic se si è favorevoli o contrari a una determinata scelta è una possibilità importante, che avvicina la gente a chi detiene il potere.
I no sono stati in vantaggio fin dalle prime battute, dilatando il margine sui sì col trascorrere delle ore. Una progressione dovuta probabilmente al fatto che, nel frattempo, i triestini hanno potuto toccare con mano le conseguenze del provvedimento. Al coro dei no, ieri, si è aggiunto anche quello dei commercianti e dei pubblici esercenti della zona coinvolta dall’esperimento, che si sono raccolti numerosi nel corso della conferenza stampa organizzata da “FareAmbiente”, il movimento ecologista europeo che fa capo, in regione, a Giorgio Cecco. «È inutile continuare con una scelta che si sta rivelando controproducente - hanno detto in tanti -. Il provvedimento provoca soprattutto disagi e nessun visibile vantaggio». A dirlo, sono stati anche gli anziani. «Abbiamo difficoltà a raggiungere determinati punti del centro - hanno detto - per effetto del cambiamento dei percorsi di molte linee della Trieste trasporti». Per arrivare alla parte alta di via Mazzini adesso bisogna andare a piedi, mentre fino a qualche giorno fa erano molti gli autobus con fermate nei paraggi.
Cecco ha voluto sottolineare che «non c’è intento polemico nel nostro intervento - ha detto - ma non si può non rilevare che così si penalizza il trasporto pubblico, non si limita l’inquinamento atmosferico, che risulta semplicemente trasferito in via Valdirivo, dove peraltro, a causa dell’incremento del traffico, è semmai moltiplicato, e si penalizzano numerosi operatori del commercio e del pubblico esercizio. Se mancano risorse e coraggio - ha insistito il coordinatore regionale di FareAmbiente - è meglio lasciare tutto come sta. Come movimento siamo favorevoli alle aree pedonali, ma fatte con criterio, cioè attrezzate con panchine e alberi, dotate di navette elettriche per il trasporto di chi ha difficoltà a camminare».
Dal coro dei no si staccano Alessandro Carmi, Mario Ravalico e Ihor Svab, del Pd, i quali, in un comunicato congiunto, dicono che «sembra di essere tornati alla fine degli anni ’90, quando la giunta Illy fu contestata per la pedonalizzazione di via san Nicolò, oggi apprezzata da tutti».
(u.s.)
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