Trieste, il Palazzo è in ferie: slitta a settembre il sì al bilancio
TRIESTE Era nell'aria ed è successo: il bilancio-Godot del Comune di Trieste è stato rimandato a settembre. Una costellazione di circostanze sfortunate, tempi troppo sincopati, la ghigliottina delle ferie dei consiglieri, ha indotto la maggioranza a posticipare a fine estate il voto sul documento. L'aveva lasciato intendere il sindaco Roberto Cosolini - «io ho presentato il bilancio in modo da poterlo approvare entro il 7 agosto, poi se vogliono votarlo più tardi per me va bene lo stesso» - e ieri mattina il presidente del consiglio comunale Iztok Furlanic, dopo una breve riunione con il primo cittadino, l'ha annunciato ai capigruppo: i lavori delle commissioni proseguiranno anche la prossima settimana, ma l'ultima riunione dei commissari si terrà nella seconda settimana di settembre. Di conseguenza, il voto in aula si terrà verosimilmente a metà di quel mese. La scelta, che è stata motivata anche con la volontà di «venire incontro» alle richieste di approfondimento dell'opposizione, suscita più di qualche malumore nella controparte politica.
L’opposizione Un furioso Everest Bertoli, capogruppo di Forza Italia, preannuncia un attacco a tutto campo nei prossimi giorni: «Diremo tutto quello che non va nel rinvio e nel bilancio - spiega -. Per il momento mi limito a dire che tutti devono prendersi le loro responsabilità, giunta e consiglieri. Il sindaco non può affermare, come ha fatto, che non si lavora a Ferragosto per non tenere inchiodati i dipendenti. Erano tutti disponibili e non è giusto scaricare il barile su di loro». Severo anche Paolo Menis del M5S: «Danno priorità alle ferie dei consiglieri piuttosto che alla città - commenta -. Già fare un bilancio previsionale a luglio è tardi, farlo a settembre quasi non ha senso, si annulla la pianificazione. È mancata l’organizzazione tra la giunta e il presidente del Consiglio, e il rinvio come risultato non è certo un bel biglietto da visita».
Rincara la dose Alessia Rosolen di Un'Altra Trieste: «Il sindaco non può dare la responsabilità al Consiglio e la colpa ai dipendenti. L'approvazione del bilancio è un problema della maggioranza, che in questo caso ha avuto evidentemente un problema di tenuta, complici le difficoltà con Sel e Fds. Arrivare a settembre è allucinante». Lorenzo Giorgi del Pdl dichiara: «Ce l'aspettavamo. Peccato che le circoscrizioni abbiano dovuto dare un parere così in fretta. Cadono così il ruolo di programmazione dei consiglieri e il lavoro che abbiamo fatto finora sugli emendamenti. Chi è stato eletto dovrebbe prendere il suo ruolo con maggior serietà e non rimandare un bilancio per le ferie».
La maggioranza Il presidente Furlanic sottolinea invece il valore democratico della scelta: «L'opposizione ha ribadito più volte che si stava andando troppo velocemente, che serviva più tempo. Per questo ho parlato con il sindaco e assieme abbiamo deciso di rinviare la trattazione in consiglio». Secondo Furlanic «a questo punto non cambia gran che, visto che non vengono meno i soldi per qualche opera. Penso vada meglio a tutti, anche ad alcuni consiglieri di maggioranza, io incluso, che avrebbero avuto difficoltà ad essere presenti se si fosse votato dopo il 7 di agosto. Chi critica tanto, come il M5S, poteva portare proposte di calendario alternative in aula». Roberto Decarli di Trieste Cambia dice: «All'opposizione serviva più tempo, accelerare ora avrebbe creato tensioni inutili. Così facendo invece consentiamo a tutti di riflettere e approfondire il bilancio, dando anche agli assessori il tempo di spiegare quel che c'è da spiegare». Chiosa il capogruppo di Sel Marino Sossi: «Penso sia la scelta giusta, le circoscrizioni avevano avuto dieci giorni invece dei soliti venti. Ormai approvarlo ad agosto o a settembre non cambia molto, anche se va cambiata l'impostazione: un bilancio è previsionale davvero se lo voti a marzo».
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