Trieste, il mercato della casa riparte: più 36% di mutui a giugno
Dopo un settennato in picchiata, a Trieste il settore immobiliare inverte finalmente la tendenza e dimentica il color rosso che dipinge i conti in perdita. Ieri mattina alla Camera di commercio, in occasione della presentazione del “Borsino 2015” curato dalla Fiaip (Federazione italiana agenti immobiliari professionali) del Friuli Venezia Giulia, l’annuncio di alcuni dati che evidenziano il sospirato cambio di rotta. Non si tratta ancora di numeri clamorosi, ma il fatto significativo è che il segno “più” sia tornato a caratterizzare uno degli ambiti economici maggiormente colpiti dalla crisi.
È stato il presidente della Fiaip triestina, Stefano Nursi, a inquadrare i principali indicatori: «Innanzitutto a giugno abbiamo registrato sulla piazza triestina un incremento del 36% delle richieste di mutuo. E sono richieste effettive, depurate dalle cosiddette surroghe (la rinegoziazione di mutui già esistenti, ndr), che si agganciano a un andamento territoriale decisamente tonico: il Friuli Venezia Giulia capeggia la graduatoria delle regioni per numero di compravendite assistite da mutui, cosicchè il 50% del transato passa attraverso l’intervento del credito. Credo possa essere considerato un segnale di solidità e di affidabilità».
Ma gli appunti statistici di Nursi annotano nella prima fase del 2015 una crescita delle compravendite residenziali calcolata nel 3,4%, percentuale che dovrebbe mantenersi e probabilmente aumentare nel corso della restante parte dell’anno, perlomeno a giudicare dalla dinamica dei mutui. A un mercato lievemente più movimentato non corrisponde analogo trend dei prezzi che anzi dovrebbero ulteriormente assestarsi con un ribasso del 3%: «Con questi valori immobiliari e con mutui a tassi molto contenuti è veramente il momento di comprare» osserva Nursi.
Ma quello triestino è un mercato sul quale incide un 15% che passa di mano in seguito a esecuzioni immobiliari: il che significa che su circa 2400 operazioni residenziali complessive poco meno di 400 hanno interessato il Tribunale. «E va comunque meglio rispetto allo scorso anno - precisa Nursi - quando la percentuale era pari addirittura al 20%».
Nel periodo scurissimo 2007-2014 il mercato immobiliare triestino, sempre secondo le misurazioni di Nursi, ha accusato una flessione dei valori medi stimata attorno al 30-35%, percentuale che coincide - fortuitamente, puntualizza l’immobiliarista - con la caduta delle transazioni. Nel resto del Paese le cose sono andate un po’ peggio: i valori immobiliari sono scesi del 45% e le compravendite si sono dimezzate.
Cosa piace all’acquirente triestino? «Le zone che hanno subito minori ripercussioni nei valori e nelle transazioni - riprende Nursi - sono quelle classiche: Scorcola, Barcola, San Vito. A queste si sono aggiunte le zone di San Giusto e Cavana, soprattutto dove non c’è movida notturna! Soffrono invece le aree periferiche ex Peep, vedi Poggi Sant’Anna, Poggi Paese, Melara: un’edilizia anni ’60-’70 caratterizzata tra l’altro da coefficienti energetici molto alti».
E cosa cerca più frequentemente il potenziale cliente autoctono? «Soggiorno con 2 o 3 camere, con prezzi attorno ai 1800-2000 euro al metro quadrato. Ma sulle quotazioni consiglio una certa prudenza perchè Trieste presenta una situazione di prezzi piuttosto articolata, variabili dai 500 euro/mq ai 3200 euro/mq».
Un discorso a parte, anche questo da impostare con prudenza, riguarda iniziative immobiliari “specifiche” come, in ambiti differenti, Campo Marzio e Porto Piccolo. «Erano state pensate in momenti buoni per il settore immobiliare - commenta Nursi - e risentono fatalmente di essere state approntate con un mercato ancora depresso».
Alla riunione camerale c’erano il presidente Antonio Paoletti, il sindaco Roberto Cosolini, il presidente della Cassa di risparmio Fvg Giuseppe Morandini. Si è parlato di Portovecchio, di Piano regolatore comunale in autunno, di Parco del mare che sembra tornare di moda: i grandi progetti «fanno bene al nostro settore», chiude ecumenico l’immobiliarista Nursi.
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