Trieste, il Giorno del ricordo quest'anno senza pubblico né politici nazionali
TRIESTE Non ci sarà il pubblico, alla celebrazione del Giorno del Ricordo a Basovizza, e non è prevista la partecipazione di membri del governo né di esponenti della politica nazionale: da un lato la pandemia rende complicate le trasferte, dall’altro la nascita del nuovo esecutivo blocca a Roma i volti noti della politica nazionale.
La cerimonia in versione pandemica ha reso impossibile la partecipazione della folla che normalmente vi assiste. Il programma del Comune limita la partecipazione alle sole autorità e ai rappresentanti delle associazioni d’arma e dell’esodo, un paio ciascuno.
L’appuntamento oggi, mercoledì 10 febbraio, avrà inizio alle 10.30, con gli interventi del presidente della Lega nazionale Paolo Sardos Albertini, del sindaco Roberto Dipiazza e del presidente della Regione Massimiliano Fedriga. A rappresentare lo Stato ci sarà il prefetto di Trieste Valerio Valenti. Seguirà la deposizione della corona di fiori sul Monumento nazionale e verrà celebrata la messa del vescovo Giampaolo Crepaldi. In caso di tempo troppo inclemente, il prelato si limiterà a una benedizione.
Mancheranno rappresentanze ufficiali del governo, come prevedibile, sia per le complicazioni di carattere politico che per quelle di tipo pandemico.
Quanto ai politici, non ci sarà il capo della Lega Matteo Salvini, presente ogni 10 febbraio ormai da qualche anno. Ma mancheranno all’appello anche altri ospiti fissi del Giorno del Ricordo, come la parlamentare dem Debora Serracchiani o il senatore di Fratelli d’Italia Luca Ciriani, trattenuti da impegni nella Capitale. Sarà presente invece la senatrice Tatjana Rojc, di recente confluita nel gruppo degli “Europeisti”, e la deputata forzista Sandra Savino.
Prevista anche la partecipazione del presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin (Fi), che nel comunicato annuncia la sua presenza scrive: «È infatti giusto rammentare per non ricadere in quell'odio utilizzato per dividere quando, al contrario, il ricordo e la memoria devono essere vissuti come un passo decisivo verso l'Europa dei popoli e non delle ideologie. Teniamo ben presente, allora, che i carnefici del passato non hanno eredi».
L’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen plaude alle iniziative lanciate dalle scuole del Fvg in questi giorni: «Il Covid-19 continua a disseminare ostacoli lungo il percorso di crescita quotidiana dei ragazzi. La Regione ha sostenuto con convinzione i progetti presentati sul territorio: la pandemia toglie molte possibilità, ma non può sbarrare il passo alla conoscenza».
Sull’altipiano ci saranno poi, ancorché a ranghi ridotti, i rappresentanti di tutte le associazioni del mondo dell’esodo, del Comitato per i martiri delle foibe, della Lega nazionale, della Federazione grigioverde, degli Alpini e dei sodalizi d’arma.
Il presidente dell’Unione degli Istriani Massimiliano Lacota commenta: «Noi parteciperemo con una delegazione ristrettissima di due persone, come richiesto dal Comune. In queste condizioni d’altra parte non che si possa far altro che attenersi alle norme». Il presidente dell’Anvgd Renzo Codarin riflette: «Pur con il distanziamento, è un Giorno del Ricordo impegnativo. Sono sempre più numerosi i Comuni che ci inviano richieste di partecipazione ad eventi, anche laddove non siamo presenti con dei comitati. Quest’anno abbiamo mandato molti materiali, anche una mia videointervista di tre minuti, sia agli enti locali che alle scuole». Quanto alla cerimonia a Basovizza, conclude: «Sarà molto malinconica. Ma penso che l’anno prossimo, una volta liberi, sarà suggestiva come non accadeva da tempo». —
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