Trieste, il garage va all’asta: via Conti “perde” cento posti auto

TRIESTEIl Garage Conti si avvia a essere ceduto all’asta, asta che sarà bandita presumibilmente durante il prossimo mese di marzo.
L’autorimessa, che appartiene alla curatela fallimentare della Cividin “spa”, è posizionata nell’omonima via, a poca distanza da piazza Perugino e dall’Itis di via Pascoli. L’attuale gestore della struttura è in procinto di riconsegnarla al commercialista Giovanni Turazza, che segue, insieme all’avvocato Enrico Bran per quanto riguarda la “srl”, le vendite giudiziarie relative al crac della nota impresa edile.
Turazza, per facilitare l’approccio al mercato e la conseguente ricerca di acquirenti, chiuderà il garage prima di attivare la procedura di vendita. La stima peritale dell’immobile è di 550 mila euro, ma in prima battuta sono ammesse offerte inferiori fino al 25%, quindi di poco superiori ai 400 mila euro. L’autorimessa può contare su un centinaio di stalli e opera a tutto campo, dalla semplice sosta oraria all’affitto mensile del posto-vettura, variabile a seconda delle dimensioni della vettura.
Il venir meno di un centinaio di parcheggi in un’area ad alta densità abitativa, come quella che ruota attorno a via Conti, potrà creare qualche problema alla sosta zonale, caratterizzata, oltre dalla fitta residenzialità, anche dalla presenza di strutture assistenziali e di una fitta rete di attività commerciali: la prossimità all’infrastruttura parking di piazza Perugino lenirà forse la domanda di posto-auto.
La vicenda di questo garage è fortemente connotata - ricorda ancora il curatore del fallimento Cividin - da un ventennio di contenziosi tra la proprietà e gli inquilini dell’ampio condominio, sotto il quale venne realizzata l’autorimessa: i residenti ritenevano infatti di poter disporre di un diritto d’uso sul parcheggio. Una situazione piuttosto intricata, cui Turazza è venuto pazientemente a capo: d’altronde, pensare di vendere un immobile, affardellato da problemi con i condomini, non sarebbe stato certamente un felice viatico per l’operazione.
La curatela della “spa”, da distinguersi da quella della “srl”, ha svolto una porzione significativa del suo lavoro, avendo drenato finora un totale di 750 mila euro, ripartito tra i dipendenti e i professionisti. Prossima ad andare all’asta dovrebbe essere - aggiunge Turazza - la barca, che apparteneva al fondatore dell’azienda, Mario Cividin. L’imprenditore era stato uno dei protagonisti delle costruzioni triestine e concorse in modo significativo al fervore edilizio degli anni Sessanta-Settanta. Oltre all’attività per i privati, si mosse anche nel mondo degli appalti e venne coinvolto all’inizio del decennio Novanta nelle indagini della cosiddetta Tangentopoli. S’interessò alla politica su posizioni vicine alla Democrazia Cristiana. Fu molto attivo nel sostegno alle iniziative sportive, dai sette scudetti conquistati dalla pallamano al canottaggio, allo sci, al ciclismo. Mario Cividin scomparve nell’aprile 2008 e, dopo la sua dipartita, si accese una battaglia legale per l’eredità tra i cinque figli.
Fece in tempo a non vedere la caduta della sua creatura imprenditoriale, lasciata nelle mani del figlio Donatello: il forte indebitamento e la crisi commerciale portarono al fallimento dichiarato nell’ottobre 2015.
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