Trieste, il futuro centro congressi in Porto vecchio riparte dal “cappotto” esterno a tre colori
TRIESTE Il cantiere del Centro congressi (Tcc) in Porto vecchio ha ripreso l’attività martedì scorso, il giorno dopo Pasquetta. E ha ripreso con lavori che cambieranno l’attuale, dimesso aspetto dei Magazzini 27-28, cui si è aggiunto il 28-bis, la novità saliente nella realizzazione del compendio congressuale.
Infatti le aziende Cmr e Metecno, entrambe pordenonesi, stanno provvedendo al montaggio dei rivestimenti esterni, quelli definiti in gergo il “cappotto”. La prima fase prevede il posizionamento di strutture metalliche, sulle quali saranno poi inseriti i pannelli colorati: tre le tinte scelte, due tonalità di grigio e una giallo-oro. Tra un mese - sostengono i tecnici - l’effetto sarà gradevolmente visibile.
Questo intervento, sul quale opera una squadra di 3-5 addetti, ha rivestito il carattere di estrema urgenza, per consentire che fosse rispettato l’appuntamento di lunedì 13 luglio, quando il cantiere sarà consegnato a Esof, in vista della manifestazione scientifica spostata a settembre causa coronavirus. Perché il resto dei lavori sarà ripreso - salvo diversa disposizione governativa - lunedì 4 maggio. «Ma prima della sospensione - spiega Andrea Monticolo, imprenditore in prima linea - eravamo ormai al 90% del programma». Per cui c’è un prudente ottimismo sul rispetto delle tempistiche: nel menu la rifinitura dell’impiantistica con quadri elettrici, condizionatori d’aria, ecc.
Ma c’è anche consapevolezza che si dovrà lavorare in condizioni di massima sicurezza. Monticolo ricordava che in certi giorni, prima della sospensione di fine marzo, il cantiere arrivava a mobilitare persino una settantina di addetti, ma adesso l’altolà agli assembramenti inciderà anche sul Tcc.
Per questo la ripresa delle attività non potrà avere un ritmo frenetico, dovranno essere rispettate le distanze tra i lavoratori, sarà prestata attenzione ai fornitori, si procederà a sanificare il sito. L’organizzazione della ripresa non potrà prescinderne, tecnici e imprese non vogliono giungere a luglio con apprensione.
Diego Bravar, presidente della società Tcc, queste cose le sa bene e sembra sicuro del contesto: «Lavori secondo previsione, le due settimane di stop saranno recuperate». Giovedì prossimo si terrà un consiglio di amministrazione, che valuterà la situazione a due mesi e mezzo dallo showdown con Esof. L’idea è che Tcc proceda con la propria disponibilità finanziaria fino dove possibile, perché una parte degli arredi non potrà essere allestita in tempo per la manifestazione e allora sarà lo stesso Esof a provvedere con noleggi. Una volta smontato Esof, Tcc riprenderà in mano la struttura congressuale per completarne gli interni. Nell’auspicio che le Generali confermino l’intervento a supporto. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo