Trieste, il fine settimana tutto pedonale di quattro strade con negozi e locali

Esperimento nei fine settimana fino al 31 ottobre in via Cadorna, via della Fornace, salita Promontorio e via San Cilino
Il tratto di via Cadorna compreso fra piazza Venezia e via San Giorgio, chiuso nella serata di ieri, 29 maggio, con transenna e apposita segnaletica
Il tratto di via Cadorna compreso fra piazza Venezia e via San Giorgio, chiuso nella serata di ieri, 29 maggio, con transenna e apposita segnaletica

TRIESTE Chiusa per cena. Il Comune si è accordato con le associazioni di categoria per sperimentare l’adozione di divieti di transito in alcune strade cittadine: tavoli e sedie di bar e ristoranti, espositori di negozi potranno essere allestiti sui marciapiedi e sugli stalli di sosta liberi. Da ieri sera fino a sabato 31 ottobre.

L’ordinanza è firmata dal capo dell’Urbanistica municipale, Giulio Bernetti, ma si collega a una delibera portata dagli assessori leghisti Luisa Polli e Serena Tonel, pensata per dare una mano al mondo del commercio e della somministrazione food & beverage colpito da quasi tre mesi di forzata astinenza. Un modo per guadagnare all’esterno gli spazi persi all’interno dei locali causa le misure di distanziamento.

La procedura è sicuramente innovativa per Trieste e - pare - all’avanguardia persino nel panorama nazionale: sono previste quattro strade dove dal venerdì sera alla domenica sera gli esercenti, autorizzati dal Municipio, possono sistemare una transenna e limitare il passaggio automobilistico.

Debbono però rispettare le vetture già in sosta, permettendo a esse di andarsene, e consentire l’accesso alle rimesse da parte di chi vi possiede un parcheggio. Naturalmente va garantita una corsia per le emergenze. Scatta un divertente divieto di transito pedonale, per cui i pedoni non possono camminare laddove una coppia è in procinto di approcciare una romantica busara: si accomoderanno allora sulla carreggiata stradale, prestando attenzione a che non sfrecci un’ambulanza. Una volta che alla mezzanotte domenicale cali il coprifuoco, le masserizie debbono essere evacuate.

Le strade coinvolte in questa inedita operazione sono via Cadorna, salita al Promontorio, via della Fornace, via San Cilino. La particolarità di questo on the road tergestino spinge Luisa Polli ad appellarsi a commercianti, baristi, osti affinchè si rivolgano ai funzionari comunali addetti all’occupazione di suolo pubblico per ottenere ogni delucidazione. Perchè l’applicazione pratica di questa opportunità commerciale implica da parte di tutti - esercenti, automobilisti, residenti - uno sforzo di buon senso, merce di non scontato reperimento.

E adesso focus sulle vie prescelte nel confronto tra Municipio, Fipe, Confcommercio ecc. Orari: dalle 20 del venerdì alle 24 della domenica. Via Cadorna da piazza Venezia a via San Giorgio. Salita al Promontorio da via Lazzaretto Vecchio a Riva Grumula. Via della Fornace conferisce la sua parte finale dove s’intreccia con Scala Winckelmann e via dei Pallini. A San Giovanni c’è via San Cilino nella porzione tra via alle Cave (piscina) e via Damiano Chiesa.

Solo via Cadorna, nella tratta tra via Felice Venezian e via del Mercato vecchio, sarà transennabile dalle 20 del sabato alle 24 della domenica. L’opzione “marciapiede libero e autogestito” è reiterabile nelle giornate festive infrasettimanali, qualora ve ne fossero (Ferragosto cade di sabato).

Caratteristiche delle zone individuate per questo esperimento. È evidente che l’epicentro è via Cadorna, interessata in due tratte, centralissima, vicina a due punti-chiave dell’aperitivo e del digestivo come via Torino e Cavana. Suggestivo il campione di via della Fornace, a fondo cieco, sotto San Giusto e dietro la Croce Rossa. L’unica apertura sulle Rive sono i 55 metri dell’estuario di Salita Promontorio. La periferia è rappresentata da via San Cilino. —


 

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