Trieste, il depuratore sfora i valori: la Provincia diffida Acegas
TRIESTE Cartellino giallo ad AcegasAps Amga a causa del depuratore di Servola: lo ha estratto la Provincia, competente per l’erogazione di sanzione amministrativa pecuniaria in materia di tutela delle acque, in seguito allo sforamento di alcuni valori relativi a campioni prelevati dall’Arpa il 19 gennaio e il 25 agosto 2015.
La determina n.2424, firmata dalla posizione organizzativa Paolo Plossi e datata 15 dicembre, “sentenzia” la diffida per AcegasApsAmga, stabilendo che l’azienda intervenga immediatamente sui sistemi di trattamento così da garantire il rispetto delle prescrizioni e trasmetta entro 30 giorni «una dettagliata relazione descrivente le cause del predetto superamento».
L’Amministrazione provinciale ha dunque optato per il provvedimento più lieve, in quanto l’alternativa avrebbe previsto, oltre alla diffida, la sospensione dell’autorizzazione per un tempo determinato. Ma - spiega ancora l’atto - poichè Arpa e Azienda sanitaria non hanno segnalato situazioni di pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente, la diffida è parsa al momento una risposta sufficiente.
Più esattamente, Arpa aveva relazionato alla Provincia che i campioni riferiti al 19 gennaio avevano superato i limiti su Bod5 (richiesta biochimica di ossigeno), azoto ammonicale, azoto totale e tensioattivi totali. Mentre il “report” relativo al 25 agosto evidenziava lo sforamento dei parametri Bod5 e ferro.
In data 27 novembre AcegasApsAmga aveva argomentato in una memoria difensiva - riporta la determina - che i riscontri dell’Arpa non andavano addebitati a cattiva gestione o a incuria nella conduzione impiantistica, ma alle strutturali carenze che saranno sanate con gli interventi di adeguamento in corso di realizzazione.
La multiutility, controllata dal gruppo Hera, aveva inoltre spiegato con apposite note che sia a gennaio che a novembre si erano verificati guasti meccanici alla grigliatura “grossolana” del collettore basso. A tale riguardo la determina provinciale sottolinea però come «le uniche comunicazioni di disservizio pervenute si riferiscono a eventi puntuali, che per data e tipologia dell’anomalia, non possono giustificare i superamenti delle concentrazioni rilevate».
Il direttore generale di AcegasApsAmga, Roberto Gasparetto, ribadisce le ragioni dell’azienda: «Ritengo che la diffida della Provincia sia un atto dovuto, riferito a problemi che stiamo affrontando e a prescrizioni cui stiamo adempiendo. Per questo la diffida non ci impaurisce: le opere sono state appaltate e dal febbraio 2017 il nuovo ciclo di depurazione sarà in funzione. L’iter realizzativo è partito, i lavori di bonifica sono stati compiuti con un investimento di 8 milioni. Il passo ulteriore sarà lo spostamento dello sbocco del torrente Baiamonti». «Nel durante - riprende Gasparetto - abbiamo già provveduto a interventi inserendo grigliatura fine e comunque l’acqua del Golfo è mantenuta su livelli di buona qualità attraverso la funzione depurativa esercitata dalla condotta sottomarina».
Ricordiamo che l’importo complessivo del progetto, secondo quanto venne comunicato il 5 ottobre scorso alla presenza dell’amministratore delegato di Hera Stefano Venier, ammonta a 52,5 milioni di euro, 30 dei quali provenienti da fondi Ue e una quindicina dalla Regione Fvg.
L’impianto servirà 190 mila residenti della provincia triestina. Le quattro aziende, che hanno vinto la gara per la costruzione del nuovo depuratore, sono Veolia, Degramont, Riccesi, Cmb: alla prim a coppia la parte impiantistica, alla seconda l’esecuzione dei lavori edili.
Come la stessa determina dell’Amministrazione provinciale documenta, la realizzazione del depuratore si è resa necessaria per risovere una procedura d’infrazione accesa dalla Commissione Ue sette anni orsono.
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