Trieste, il debutto del neorettore Di Lenarda a piazzale Europa: «Farò parlare di più tra loro città e ateneo»
TRIESTE La squadra di governo, che dovrà essere “inclusiva” e che lo accompagnerà nei prossimi sei anni, è ancora in via di definizione. C’è da decidere chi sarà il nuovo direttore generale, e da reclutare nuovo personale nella macchina amministrativa, facendo attenzione però agli equilibri di bilancio. C’è poi da predisporre il budget preventivo per il 2020 e da rafforzare i rapporti con il personale. Sulla scrivania di Roberto Di Lenarda, il nuovo rettore di piazzale Europa, da ieri operativo al posto di Maurizio Fermeglia, i fascicoli da analizzare sono tanti. Agosto e settembre saranno i mesi decisivi per organizzare il programma di “battaglia”.
Quando presenterà la nuova squadra?
Conto di presentarla entro fine agosto.
Perché non è ancora pronta?
Desidero prima avere il quadro complessivo del sistema.
Ha già qualche idea sulla sua configurazione?
Il numero dei delegati non sarà eccessivo, ma disporranno di una vera delega d’azione nell’ambito di linee strategiche condivise. Ritengo poi che della squadra di governo, nei fatti, debbano far parte anche i direttori di dipartimento. Lo sforzo è mirato a costruire una squadra equilibrata, con attenzione alla parità di genere e alla adeguata rappresentanza di tutte le aree disciplinari.
Esempi di tale equilibrio?
Alcuni sono ovvi: didattica e ricerca in primis. Per quanto riguarda la riceca, sono orientato a una doppia delega, una per l’area scientifica e una per quella umanistica. Poi sicuramente un posto sarà dedicato all’edilizia. Particolare attenzione sarà riservata al rafforzamento del rapporto con il personale.
Il direttore generale Maria Pia Turinetti ha terminato il mandato il 31 luglio, con l’ex rettore Fermeglia. Adesso che cosa succederà?
Innanzitutto ringrazio lei e Fermeglia per l’impegno e la dedizione di questi sei anni di guida difficile. Per il direttore generale, a metà luglio è uscito il bando di selezione per il successore con termine il 6 agosto. Sono una decina, al momento, le domande pervenute. Entro fine agosto confido di riuscire a identificare il nuovo direttore, che auspico arrivi da esperienze nel mondo universitario, ma analizzeremo le proposte allo scopo di selezionare il candidato più adatto.
Una volta ultimata la squadra, quali saranno i passi successivi?
Una priorità di questi mesi è mettere in sicurezza la macchina amministrativa. Non abbiamo nessun dirigente, nonostante in pianta organica ne siano previsti quattro. Un’altra situazione molto critica riguarda i dipartimenti, dove dovrebbero esserci 20 segretari, tra didattici e amministrativi, ma ne mancano sette.
Quali servizi per gli studenti sono da migliorare?
Gli studenti sono ovviamente una priorità. Si può agire in tanti ambiti, ad esempio migliorando la qualità delle aule e delle biblioteche, aumentandone la fruibilità e potenziando il sistema dei trasporti. Quest’ultima è una criticità importante su cui spero avremo presto novità interessanti. Prima di fare un piano dettagliato, però, bisogna capire quale sarà la disponibilità di budget per il 2020.
In quali condizioni è il bilancio?
Non abbiamo grossi debiti, però ci sono stati tanti tagli, spesso molto dolorosi. Al massimo a metà settembre cominciamo la predisposizione del budget 2020. Siamo al limite con alcuni parametri ministeriali sulla spesa per il personale e dovremo gestire un significativo esodo di personale a causa delle recenti normative in tema di pensionamenti anticipati.
Il suo programma elettorale come verrà rispettato?
I segnali che dobbiamo dare sono tanti. Dobbiamo cercare di semplificare la vita al personale. È poi necessario aprirsi al mondo esterno: questa università può svolgere un ruolo ancora più incisivo per la città, grazie ai rapporti con le istituzioni cittadine e regionali e gli enti di ricerca. Infine è doveroso fare un ragionamento molto approfondito nel campo dell’edilizia. Abbiamo tanti fondi fermi per vari motivi. Credo ci sia l’interesse della Regione, molto vicina alle università regionali, ad aiutarci a smuovere ciò che è fermo.
Nei giorni scorsi ha incontrato il governatore Fedriga: che cosa vi siete detti?
Ho pieno rispetto e considerazione per il presidente. L’ho conosciuto negli ultimi mesi. È persona attenta, che ascolta. Ho registrato assoluta disponibilità a un rapporto istituzionalmente corretto e sinergico.
Che cosa l’ha spinta a diventare rettore?
Inizialmente mi è stato chiesto. L’esperienza come direttore del Dipartimento di Scienze mediche mi ha fatto certo crescere e, forse, preparare a questa straordinaria e complessa esperienza. Ho sentito la fiducia di chi mi ha supportato. E infine ho ritenuto doveroso mettermi a disposizione del mio ateneo, da cui tanto ho ricevuto.—
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