Trieste, il “concerto” dei gabbiani che toglie il sonno ai vicini
L’appuntamento è alle quattro di notte. È a quell’ora che parte il coro, a squarciagola. Fossero uomini in carne ed ossa la questione sarebbe presto risolta con una chiamata alla polizia. Ma son gabbiani, che non si possono denunciare per schiamazzi. Cosa fare dunque? La signora Nataša abita in via Udine, all’altezza di piazza Belvedere. Che non è un belsentire: ogni santa notte una decina di pennuti volteggia sopra il tetto di casa sua e, forse per il giubilo di trovarsi in un’allegra compagnia, inizia con una raffica di urlacci che fanno sobbalzare la donna. Passa un giorno, passa una settimana, passa un mese, questa storia è insostenibile. «Ci possiamo sorridere su - spiega Nataša - purtroppo però non è uno scherzo. È un problema grave per me perché io non riesco a dormire, siamo sommersi da queste bestie».
La donna intende portare alla ribalta il suo disagio, e quello del circondario, segnalando il fatto al sindaco Roberto Cosolini. Pur con una punta di ironia, sebbene la questione sia piuttosto fastidiosa, dice: «Non sono disturbata dal traffico cittadino… abito semplicemente al quinto piano di uno stabile di via Udine. E ogni estate si ripete la stessa storia. Puntualmente alle 4 del mattino - racconta - iniziano le urla angoscianti a mille decibel dei gabbiani. Non si tratta di uno solo, sono una decina sui tetti che circondano la mia casa, appoggiati sui camini, sugli abbaini, con quel dannato urlo insopportabile che sveglia anche i morti».
Si può immaginare la scena. Lei che dorme e fuori che fan festa. Il concerto dura un’oretta circa, ma la signora si alza alle 7 per andare al lavoro. «Non mi resta tanto sonno a disposizione e questo vero incubo si ripete oggi notte. Caro sindaco - continua Nataša - i locali rumorosi si chiudono, i vicini si possono riprendere, ma queste bestie aggressive che vediamo divorare altri uccelli in giro per la città, sono diventati assoluti padroni anche del nostro diritto al riposo notturno? Assicuro che non esagero. Io sono per la tutela e la difesa degli animali - aggiunge - ma si devono prendere provvedimenti, non si può andare avanti così, perché questi non sono uccellini che cinguettano…».
È l’assessore competente, Umberto Laureni, a intervenire. «Non prevediamo alcuna iniziativa drastica - spiega, ricordando che il Comune ha già attivato una serie si azioni volte a sensibilizzare i cittadini sul comportamento da tenere con gli animali selvatici, come colombi, cinghiali e, appunto, i gabbiani -. Dal mio punto di vista il problema sta proprio nella gente, serve un cambiamento radicale nei comportamenti umani - prosegue l’assessore - queste bestie non devono trovare da mangiare. Sono bestie intelligenti, sanno benissimo dove c’è cibo. Quindi si deve fare attenzione ai rifiuti e la mia raccomandazione è di non abbandonarli e di non lasciare in giro cibo ai gatti ad esempio. O, meglio, rimuovere e pulire una volta che hanno finito di mangiare. Lo stesso - puntualizza Laureni - va ricordato ai locali e ai ristornati, ai quali invitiamo di non servire stuzzichini nei tavoli fuori».
Basterà per riportare il sonno in via Udine?
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