Trieste, il Comune paga gli ultimi “bonus bebè”
TRIESTE Assegno da 600 euro per più di cento famiglie triestine. È la tranche finale del “bonus bebè” che il Comune di Trieste erogherà a gennaio per i nati nel 2014. Una tranche che completa l’operazione ripescaggio che ha visto farsi avanti, entro il 15 ottobre, 505 neomamme e neopapà.
Con questo intervento, riservato ai nuclei con Isee fino a 15mila euro, finisce definitivamente in archivio il contributo regionale ora sostituito da un’altra modalità di sostegno prevista dal governo nazionale: gli 80 euro mensili per i primi tre anni di vita del bambino.
La Regione, proprio per effetto del nuovo sussidio, aveva interrotto l’erogazione già nell’agosto del 2014. Poi, viste le proteste, l’aveva ripristinato per l’ultima volta. Nelle prossime settimane, quindi, il Comune liquiderà le ultime domande ancora in lista di attesa: 383 sono già state soddisfatte nel corso dell’anno per complessivi 235 mila euro, ma ne restano 122. Gli importi variano a seconda del numero di bimbi partoriti: i 600 euro possono cioé raddoppiare in caso di gemelli.
«Andiamo a coprire chi ancora mancava» conferma l’assessore comunale alle Politiche sociali Laura Famulari. E aggiunge: «Adesso il provvedimento è nazionale e a un carattere più universalistico perché si impegna a sostenere le famiglie per tre anni. Una fase importante e delicata della vita di un bambino e dei genitori».
Quest’anno si chiude anche la “bebè card” da 300 euro, introdotta provvisoriamente dal municipio grazie a un intervento in Consiglio comunale del capogruppo di Trieste Popolare Paolo Rovis, fatto proprio dalla giunta. Il Comune, a questo proposito, ha stanziato a bilancio 36 mila euro. Un’iniziativa mirata a sostenere mamme e papà con bimbi nati nel 2014 (anche adottati), come ricorda lo stesso Rovis, proprio per sopperire al blocco del contributo regionale. Sono 50 le famiglie triestine che si sono fatte avanti: 46 richieste sono state accolte, 4 respinte per mancanza di requisiti. La tessera è stata rilasciata a partire dal primo dicembre ai genitori con Isee sotto i 20mila euro.
Semplice il sistema: le famiglie dovevano recarsi in una delle due farmacie comunali cittadine, la “Cedro” di piazza Oberdan 2 e “Al Cammello” di Viale XX Settembre 6, compilare un modulo scaricabile anche online nel sito del municipio e consegnarlo in una delle due sedi autorizzate. Nel giro di qualche giorno è stato possibile ritirare la tessera del valore di 300 euro.
Una somma con cui acquistare quanto necessario per un bimbo di pochi mesi: cremine, sapone per i bagnetti e pannolini, ad esempio, ma anche medicinali come la Tachipirina. Esclusi, invece, i farmaci da ricetta così come i prodotti che non si trovano tra le abituali forniture. La card, una volta esaurita, dà comunque il diritto di accumulare punti per ulteriori compere successive.
Da “Tessera bebè”, quindi, si trasforma in “Carta fedeltà” per sconti su altri articoli in esposizione. L’unica regola, per il cittadino, è continuare a recarsi nella stessa farmacia in cui ha fatto il primo acquisto.
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