Trieste, il commissario dà l’ok al piano per far ripartire l’ex Maddalena

Nella relazione parere positivo sull’iniezione di capitale garantita dall’imprenditore veneto Fracasso. Faldone depositato in Tribunale. Sarà decisiva, a questo punto, l’adunanza dei creditori dell’11 luglio
Lasorte Trieste 24/01/18 - Via dell'Istria, Cantiere Maddalena
Lasorte Trieste 24/01/18 - Via dell'Istria, Cantiere Maddalena

TRIESTE Tre tappe fondamentali: la richiesta di concordato preventivo a febbraio, l’ammissione della proposta da parte del tribunale a fine marzo e a luglio l’adunanza dei creditori. In mezzo c’è la relazione del commissario giudiziario Ciro Carano, da poco depositata al palazzo di giustizia di Foro Ulpiano e nella quale il professionista ha dato il suo placet all’operazione senza alcun rilievo. La General Giulia 2 srl, la società partecipata da Riccesi, Cividin, Palazzo Ralli e Carena, insomma è sulla buona strada per riuscire a portare a termine il famoso cantiere incompiuto dell’ex Maddalena grazie all’iniezione di capitale dell’imprenditore Francesco Fracasso e della sua Cervet con base a Mirano, specializzata nella preparazione di strutture immobiliari destinate alla media-grande distribuzione.



Nell’area, ormai abbandonata dal 2013 quando la srl è entrata in crisi, dopo aver avviato il cantiere nel 2007, si potrà tornare a operare forse già a novembre, se tutto va liscio. Parere “favorevole” si legge alla fine del documento redatto dal commissario, che ha analizzato il piano proposto ai creditori, messo a punto dall’avvocato triestino Enrico Bran e dal consulente finanziario veneziano Gianluca Vidal. La parola ora ai creditori, che hanno appuntamento l’11 luglio, quando si terrà l’udienza sulla proposta di concordato preventivo. Nel caso in cui le varie classi dei creditori si esprimano favorevolmente seguirà poi l’omologazione da parte del Tribunale.

Secondo i documenti elaborati dalla General Giulia 2 i debiti tra chirografari e privilegiati ammontano a quasi 23 milioni di euro, dove a incidere sono banche e altri finanziatori nonché i fornitori, contro un attivo di 5 milioni. Ma con l’intervento di Fracasso, che ha già fornito garanzia bancaria fino a un milione di euro, e l’approvazione dei creditori, chiamati ad accettare uno “sconto” con pagamento di percentuali variabili da circa il 50% al 10%, la società sarà risanata e potrà procedere al pagamento dei debiti “alleggeriti” e riprendere i lavori. Il progetto che dovrebbe dare una veste completamente nuova a quest’area non punta più al residenziale bensì al commerciale con tre strutture di vendita di medie dimensioni per un totale di 5 mila metri quadrati. Una misura decisamente ridimensionata rispetto all’iniziale programma della General Giulia 2, dove resta però confermato il parcheggio interrato. Per ulteriori dettagli si resta in attesa della fine della procedura ora in mano al Tribunale.



«Aspettiamo la chiusura dell’iter – commenta il general contractor Fracasso –, sono disposto a investire nuovo capitale per un progetto in linea con il piano urbanistico, di cui daremo in futuro ulteriori particolari». A sperare che tutto si concluda positivamente in realtà c’è anche il rione, i cui residenti di via dell’Istria in particolare ormai sono stufi di dover vivere accanto a enormi stagni di acqua sporca, dove galleggia un po’ di tutto. Qualche giorno fa c’erano gabbiani che s’immergevano tranquillamente in quello che per loro è un laghetto artificiale a tutti gli effetti. Ma, soprattutto, il cantiere è d’estate ricettacolo di zanzare e in generale infestato da animali che mettono a rischio la situazione igienico-sanitaria di tutta la zona, senza neppure considerare che a pochi passi si trova un ospedale infantile che richiama pazienti da tutt’Italia, cioè il Burlo Garofolo.

Non è la prima volta che la Cervet si occupa di riqualificare una zona degradata a Trieste né che opera in generale in territorio giuliano. Su questa città, che Fracasso ammette piacergli, l’imprenditore ha scommesso perché le valutazioni di mercato portate avanti anche grazie ai suoi consulenti hanno avuto un ottimo riscontro. E grazie alla sua esperienza trentennale, ha colto immediatamente l’importanza del porto. Elementi, questi, che – come si approfondisce nel box a fianco – lo hanno spinto a cercare ancora nuove aree in cui investire.

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