Trieste, il Comitato 5 dicembre: «Siderurgica rispetti il volere dei triestini»

Man forte al primo cittadino: «No agli accordi tra Arvedi e Pd. L’area a caldo va chiusa»
La manifestazione di febbraio contro la Ferriera
La manifestazione di febbraio contro la Ferriera

TRIESTE Il Comitato 5 dicembre non accusa il colpo. Per il movimento anti Ferriera, che negli ultimi mesi è riuscito a portare in piazza migliaia di cittadini, la reazione di Arvedi è solo il primo round.

«Siderurgica Triestina - annota il comitato in un comunicato - scriva quello che vuole. A Trieste decidono i cittadini e non le aziende. Questa verità l’abbiamo ribadita più volte sul campo in piazza creando quelle fondamenta popolari solide sulle quali oggi può basarsi l’amministrazione comunale con cui condividiamo l’obiettivo finale: la chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Servola».

La battaglia dunque continua e i toni tra i due fronti si fanno sempre più duri. Il Comitato 5 dicembre garantisce pieno appoggio all’attuale sindaco e alla sua sfida ad Arvedi.

«Roberto Dipiazza - spiega la portavoce Barbara Belluzzo - ha la forza del sostegno popolare, i triestini sono dalla sua parte». La risposta di Arvedi, che ha detto no a tutte le richieste della giunta, «è la dimostrazione che l’amministrazione precedente aveva sottoscritto un'Aia interamente favorevole alla proprietà».

La Ferriera respinge le richieste di Dipiazza

Nel comunicato diramato ieri pomeriggio il Comitato 5 dicembre boccia categoricamente la presa di posizione di Siderurgica Triestina: «Un atteggiamento che ha il suo fondamento in accordi politici precedenti, quando l’amministrazione comunale, quella regionale e il governo nazionale erano tutte in mano al Pd.

Ora che il Pd ha perso Trieste - avverte il movimento - la situazione per Arvedi è drasticamente cambiata e lo si capisce dalla sua lettera». La nota entra innanzitutto nel merito delle scadenze temporali prefissate dall’Aia per gli interventi di risanamento dell’impianto «che riteniamo esageratamente favorevoli all’imprenditore».

Un documento, insiste il comitato, «frutto di un accordo politico tra Arvedi e il Pd di Renzi che lo supporta nell’operazione di acquisizione dell’Ilva di Taranto e a cui la giunta Cosolini si era adeguata obbedendo a questa linea politica senza realmente agire a tutela della salute cittadini».

L’attuale amministrazione «ha avviato da subito un percorso di reale trasparenza per verificare in modo autonomo la situazione Ferriera e area a caldo». Nessuna fiducia, infine, nei confronti di Arpa: È un ente la cui direzione è a nomina politica in mano al Pd».

Polemico anche il capogruppo del M5S Paolo Menis: «Dalle elezioni di giugno è emerso che la maggioranza dei triestini che hanno votato è favorevole alla chiusura dell’area a caldo della Ferriera di Servola - sottolinea il consigliere comunale - . Siderurgica triestina deve rispettare questa volontà. Sono quindi inaccettabili le minacce di richiesta di risarcimento danni rivolte all’amministrazione comunale».

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