Trieste, il Centro congressi a secco di eventi. Ipotesi hub per i vaccini anti Covid

L’azzeramento dei congressi dovuto alla pandemia a Trieste libera gli spazi enormi del Tcc utilizzato finora solo per Esof. Dipiazza avanza la proposta di convertirlo a inizio 2021 in un punto per le iniezioni di massa. E Riccardi apre all’ipotesi 
Il Tcc dopo Esof è desolatamente vuoto (foto Andrea Lasorte)
Il Tcc dopo Esof è desolatamente vuoto (foto Andrea Lasorte)

TRIESTE Utilizzare il Centro congressi di Trieste come punto vaccini per il Covid a partire da gennaio. È la proposta lanciata dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza alla Regione: la struttura è ferma per manifeste ragioni pandemiche, tanto vale usarla per la campagna di vaccinazione prevista per inizio anno. L’assessore regionale Riccardo Riccardi apre: «Sicuramente è una delle ipotesi, adesso vediamo di ragionare sul come».

L’ipotesi vaccini

La seconda ondata ha colto il Tcc subito dopo Esof, sopprimendo gli eventi previsti per la fine del 2020 e l’inizio dell’anno prossimo. Una situazione che, come vedremo nel prosieguo dell’articolo, ha avuto i suoi effetti sulla gestione.

È in questo contesto che il sindaco avanza la sua proposta: «Vedo che a Udine e Pordenone usano le fiere come punto tamponi. Qui a Trieste mi pare che il centro di Porto vecchio sia la postazione migliore: relativamente decentrato, con una grande disponibilità di parcheggi, facilmente accessibile».

L’arrivo all’Italia delle prime dosi di vaccino Pfizer è atteso per la fine di gennaio. Il farmaco va conservato in frigoriferi a -70° : «Ci sarebbe lo spazio in cui metterli al Tcc - conclude Dipiazza -. Una volta scongelati bisogna farli, si parla anche di 1000 utenti al giorno. Molto meglio lì che a Cattinara o al Maggiore».

Riccardi apre alla proposta: «Avremo bisogno di strutture e stiamo cominciando a ragionarci per tempo. Ho sentito Dipiazza e sicuramente il Tcc è un’ipotesi».

La società: «a disposizione»

«Noi siamo a disposizione», commenta Paolo Marchesi, presidente della società che gestisce il centro, Tcc: «A gennaio e febbraio noi saremo senz’altro fermi, e la struttura si presta».

Il Covid che ora potrebbe dare una funzione alla struttura in questi mesi ha infatti fatto saltare diversi piani, una situazione che verrà trattata nel corso della riunione di Cda che si terrà la prossima settimana.

gli investimenti rimandati

La pandemia ha giocoforza imposto dei cambi di rotta alla società. Inaugurato in tempo per Esof2020, a settembre il Tcc aveva in ballo diversi eventi da tenersi entro la fine dell’anno, come un congresso medico o la fiera del caffè. Al contempo la società contava di finire le pavimentazioni e di acquistare una serie di elementi, dalle attrezzature video per le sale più piccole (quella da 400 posti al magazzino 28 e le 4 del 27) alle sedie. Tutti elementi che in occasione di Esof erano stati affittati, e che nel complesso avrebbero richiesto fondi per un milione e mezzo, due milioni di euro.

Il problema a quel punto era trovare un modo per raggranellare il capitale, visto che il Comune ritiene la sua parte ampiamente fatta, soprattutto dopo l’ultimo esborso da 800 mila euro a ridosso di Esof.

Le ipotesi sul piatto erano un’ulteriore iniezione di capitale o l’accensione di nuovi mutui, fino a quando il Covid ha reso superflua la questione. La scelta della società è stata quindi “congelare” l’acquisto della nuova attrezzatura. Commenta Marchesi: «Ora come ora il centro ormai è funzionale e non abbiamo bisogno assoluto di nuovi allestimenti per funzionare. Stiamo finendo gli ultimi lavori e questo riusciremo a farlo con la capacità finanziaria che già abbiamo, si tratta di ritocchi. Fare investimenti ulteriori ora sarebbe un anticipo (visto che al momento non c’è domanda, ndr). In caso sedie e attrezzature si possono sempre prendere a noleggio, proprio come abbiamo fatto con Esof. Provvederemo poi, quando si faranno i convegni».

le Scadenze dei mutui al 2022

Quando, appunto. Richieste di informazioni per la struttura ne arrivano, assicura il presidente: «Ci sono diverse ipotesi di attività dalla seconda parte del 2021, però ora come ora nessuno si assume un impegno. Questo conferma comunque che il potenziale e l’interesse ci sono». In un momento simile, l’obiettivo principale per la società era assicurarsi la tenuta finanziaria, obiettivo raggiunto grazie a una concertazione con le banche: «Abbiamo coperto tutte le necessità finanziarie del 2021, portando le scadenze dei mutui al 2022. È un gioco finanziario che ci permette di fare una adeguata programmazione e gestione per il 2021. Sappiamo che sarà un anno difficile, ma contiamo di restare fermi a gennaio e febbraio e ripartire dalla metà dell’anno. Economicamente sarà un’annata dura, ma ci traghetterà al 2022».

Continua nel frattempo la ricerca di un manager ferrato nel settore del turismo congressuale, che possa prendere in mano le redini della struttura. «Ci serve un figura di alto livello che sappia posizionarsi sul mercato regionale, nazionale e internazionale – dice Marchesi –. Al momento il centro è gestito impropriamente da un consiglio di amministrazione, ma l’obiettivo è avere una struttura solida alla guida».

Cosa aspetta nel futuro il Tcc, e non solo esso, resta difficile da prevedere. Nel frattempo, è possibile che i prossimi mesi lo vedano diventare un tassello nella campagna di vaccinazione globale.–

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